Brillante poliglotta, abile cavallerizza e instancabile viaggiatrice la cui sensualità prorompente ispirò perfino Honoré de Balzac. Ti dice niente la Lady Arabelle Dudley de Il giglio della valle?

Jane Digby scandalizzò l’Inghilterra di primo Ottocento e trascorse gli ultimi ventisei anni della sua vita in Siria, scavalcando confini geografici e culturali e rivendicando il suo diritto all’indipendenza, all’amore e a una sessualità libera. Di lei ci restano diari, lettere e disegni. La sua vita è raccontata nel libro A scandalous life – The biography of Jane Digby scritto da Mary S. Lovell.

Infanzia dorata e debutto in società

Jane Elisabeth Digby nasce il 3 aprile 1807 a Forston House, nel Dorset. Figlia di Lady Andover e Henry Digby, eroe navale a Trafalgar, cresce circondata dall’affetto dei familiari e trascorre gran parte della sua infanzia nella casa dei nonni materni, a Holkham Hall. Jane è una bambina bella, vivace e in salute e riceve la stessa educazione dei fratelli Edward e Kenelm: studia francese, tedesco, italiano, latino e greco antico, i classici, l’arte e la storia; inoltre prende lezioni di cucito, disegno, musica e canto.

Veduta del lato meridionale di Holkham Hall nel Norfolk.
Holkham Hall, Norfolk | Holkham.j.lewis / CC BY-SA-4.0

Il nonno, Thomas Coke1, la incoraggia a cavalcare e a prendersi cura di cavalli e piccoli animali da fattoria. A 15 anni viene mandata in un seminario di giovani donne nel Kent e quando finisce gli studi è una sedicenne vivace e sicura di sé, pronta per un precoce debutto in società, che avviene a Londra nel marzo 1824 da Almack’s, il “mercato matrimoniale più esigente del mondo occidentale”.

Il debutto è un successo. Le donne la invidiano, gli uomini la bramano. Nel giro di qualche mese si fidanza con Edward Law, noto come Lord Ellenborough, ricco vedovo trentaquattrenne senza figli avviato alla carriera politica. Si sposano il 15 settembre 1824, ma il matrimonio presto si incrina. Oltre a essere un donnaiolo, Lord Ellenborough è spesso via per lavoro e la giovane moglie trascorre gran parte del tempo da sola o nella cerchia di amici del marito, la cui dubbia moralità è ben nota in società.

Lo scandalo

In seguito a una breve liaison con il cugino George Anson e alla nascita del figlio Arthur2, inizia una relazione con il principe boemo Felix von Schwarzenberg (1800-1852). Molti ne sono a conoscenza, perché Jane non ne fa mistero; l’unico a non credere alle voci sull’infedeltà della moglie è Lord Ellenborough, costretto ad accettare la realtà dei fatti di fronte alla lettera di un inserviente del Norfolk Hotel di Brighton, testimone oculare di un incontro segreto fra i due amanti nel febbraio 1829.

Felix, resosi conto del rischio di un incidente diplomatico che metterebbe fine alla sua promettente carriera, fa i bagagli e torna in Boemia. A luglio invita Jane, incinta già di diversi mesi, a trasferirsi a Basilea in una casa da lui indicatale. Jane non ci pensa due volte. La sua fuga spinge Lord Ellenborough a chiedere il divorzio. Jane accetta di buon grado, pur sapendo che la sua reputazione è macchiata per sempre. I divorzi all’epoca sono una faccenda complicata3 e quello dei coniugi Ellenborough è un vero e proprio caso, anche per via della statura politica di Lord Ellenborough.

La coppia finisce sui giornali4, ispira vignette satiriche e divide l’opinione pubblica. Intanto a Basilea, lontano dal polverone, Jane vive sotto falso nome — si fa chiamare Madame Einberg — ed è praticamente sola. Felix lavora a Parigi, in ambasciata, e la raggiunge giusto due giorni prima della nascita di Mathilde nel novembre 1829.

Tre mesi dopo Jane lascia Basilea per Parigi. Si trasferisce in un appartamento vicino al Palazzo Reale dove ospita salotti molto frequentati. Nonostante continui a farsi chiamare Madame Einberg, la sua fama la precede e molte porte per lei sono chiuse. Quando scopre di essere nuovamente incinta accoglie la notizia con favore. Spera infatti che la gravidanza convinca Felix a sposarla. La relazione si incrina sempre di più. Jane è infelice e accusa problemi di salute. Nel dicembre 1830 nasce il loro secondo figlio, che muore nel giro di pochi giorni. A maggio dell’anno successivo si separano: lui va a Berlino, lei a Monaco.

Alla corte del re

Jane sceglie Monaco nella speranza di ricongiungersi a Felix. La città bavarese è nel pieno della sua fioritura artistica grazie a re Ludovico I (1786-1868), che incontra a un Oktoberfest, diventandone presto amica intima e forse amante5. Si frequentano assiduamente e scrivono lettere per sei anni. Fra gli immancabili ammiratori di Jane c’è il barone Carl Vennighen, il più ostinato. È lui il padre di Herberto, nato in Sicilia nel 1833. Lo sposa a Darmstadt il 16 novembre dello stesso anno.

Non è un matrimonio d’amore, ma Jane prova a essere una buona moglie. Lui le offre affetto, agiatezza e rispettabilità. Jane, però, vive confinata a Weinheim, vicino a Heidelberg, lontana dai fasti della corte e dalla vita in società. Si annoia e non ha nessuno con cui confidarsi. Nel settembre 1834 nasce la figlia Bertha6. Anima gaia, vivace e romantica qual è, Jane cede infine alle lusinghe di una passione travolgente con l’affascinante conte greco Spiridon Theotoky, incontrato a un ballo nel 1835.

In Grecia

Spiridon (o Spiros) è il figlio di una nobile famiglia di Corfù e l’esatto contrario di Carl. Si trasferisce in una casa non lontano dalla dimora dei Vennighen per incontrare Jane. Dopo qualche settimana, Carl scopre la relazione e i due amanti provano a fuggire, ma il tentativo fallisce e Spiros, sfidato a duello da Carl, viene ferito. Jane inizialmente accetta di restare con il marito, che lascia definitivamente nel 1838.

Il matrimonio termina di comune accordo e i figli rimangono con il padre. Jane e Spiros vanno a Parigi e nel 1840 nasce l’amato Leonidas, l’unico bambino per il quale Jane abbia provato un vero e proprio attaccamento materno. L’anno successivo si trasferiscono in Grecia, sull’isola di Tinos. Nel 1842, ottenuto il divorzio da Carl, si sposano. Vivono anche a Doukades e ad Atene, dove frequentano la corte del re Ottone di Grecia, figlio di Ludovico I di Baviera, del quale Jane diventa amica e confidente intima scatenando la gelosia della regina Amalia di Oldenburg, sua acerrima nemica.

Il cavallo arabo

Il 1846 è un anno cruciale: alla scoperta dei tradimenti di Spiros si aggiunge la morte del piccolo Leonidas a causa di un tragico incidente avvenuto durante una vacanza in Italia con Lady Andover e Miss Steele. Inizia per Jane un periodo errabondo, il meno noto della sua vita. Tra il 1847 e il 1848 visita Turchia, Siria ed Egitto; tra il 1848 e il 1849 è a Cipro per riprendersi da un attacco di malaria; nel 1850 in Turchia, dove impara il turco. Nel 1852 diventa l’amante del generale dei palicari Xristodolous Hadij-Petros7.

Per mesi ne condivide la vita avventurosa tra le montagne del nord della Grecia. Inizia la costruzione di una nuova casa ad Atene e accarezza l’idea di un matrimonio. Ha inoltre in programma un viaggio in Siria per comprare un cavallo arabo, ma quando parte, nell’aprile del 1853, ha da poco scoperto il tradimento di Hadij-Petros con la sua domestica Eugénie. Arrabbiata con se stessa e delusa dagli uomini, estende il suo viaggio a tempo indeterminato. Visiterà Damasco, Gerusalemme e Palmira.

In Siria

Arriva a Jaffa, dove assume un dragomanno per organizzare il viaggio da Damasco a Palmira. Dopo il tour di Gerusalemme, l’incontro con un gruppo di beduini nella Valle del Giordano e la fugace relazione con il loro capo Saleh, a Damasco conosce Medjuel el Mezrab: sarà lui a scortarla fino a Palmira. Il giovane sceicco appartiene alla tribù degli Anazeh, che controlla il deserto nei dintorni dell’antica città carovaniera offrendo protezione ai suoi abitanti in cambio di 150 cammelli all’anno.

Nel giugno del 1853, sulle orme di Lady Hester Stanhope, Jane parte a dorso di cammello per il viaggio più importante della sua vita, un’impresa faticosa e pericolosa: attraversare il deserto per raggiungere l’antica Tadmor, capitale del regno della mitica regina Zenobia, richiede cinque giorni di viaggio ed espone al rischio quasi certo di essere attaccati da bande di beduini. Il terzo giorno di viaggio, infatti, Jane e la sua scorta subiscono un raid, che Medjuel riesce abilmente a respingere.

Quest’uomo di nemmeno trent’anni, a cui Jane sarà eternamente grata per averle salvato la vita, si rivela un ottimo compagno di viaggio. È acculturato, di bell’aspetto, parla diverse lingue e a differenza degli altri beduini scrive e legge in arabo. Medjuel si invaghisce di Jane, ma lei non sembra accorgersene; nei suoi pensieri c’è ancora Saleh. Tornati a Damasco si separano: lui va in pellegrinaggio alla Mecca, lei si imbarca per Atene.

Madre del latte

Una cosa le è ormai chiara: ad Atene non c’è nulla per lei. La decisione di trasferirsi in Siria è presa. Nell’ottobre del 1853 è di nuovo in viaggio verso Beirut. Sfumata la speranza di continuare la relazione con Saleh, riceve un’inaspettata proposta di matrimonio da Medjuel. Nonostante i dubbi di Jane sulla differenza d’età e alcuni ostacoli da superare, si sposano il 27 marzo 1855 e celebrano la luna di miele a Palmira. Medjuel sa che per stare con lei deve rispettarne l’indipendenza e mantenere la promessa di non prendere altre mogli8.

Particolare dei ritratti di Jane e Medjuel realizzati nel 1859 dal pittore Carl Haag.

Jane impara l’arabo e trascorre diversi mesi all’anno nel deserto con la tribù di Medjuel, che aiuta soprattutto con i mezzi finanziari di cui dispone. Col tempo diventa una figura di riferimento per i suoi membri: a lei si rivolgono per appianare litigi, ricevere consigli e confessare pene d’amore. Nell’estate del 1860 viene soprannominata “madre del latte”.

Gli anni in Siria danno origine a storie più o meno vere su di lei. Fra quelle vere ce n’è una che fa il giro del deserto e riguarda il suo ruolo durante il massacro dei cristiani in Siria nel luglio 18679, la cui violenza inaudita mette a ferro e fuoco anche Damasco. Jane e Medjuel, insieme all’emiro Ab el Khader, accolgono i rifugiati a casa loro, e Jane, finiti gli scontri, per giorni soccorre i bisognosi tra le macerie della città.

Viaggiatori inglesi

In Siria Jane trova finalmente la sua dimensione: un matrimonio felice, uno stile di vita dinamico e l’immersione in un mondo totalmente diverso da quello di provenienza, non di rado scosso da guerre tribali che infiammano il deserto. In quegli anni diversi viaggiatori inglesi passano per Damasco e stringono amicizia con Jane. Fra questi le sorelle Beaufort, i coniugi Burton e i coniugi Blunt.

Emily Anne Beaufort (1826-1887) conosce Jane in occasione di un viaggio nel Levante fatto insieme alla sorella maggiore nel 185810. I Burton si trasferiscono a Damasco nel 1869, quando Richard Burton (1821-1890) diventa il nuovo console britannico. Con lui c’è la moglie Isabel (1831-1896). Richard è un esploratore, un orientalista, un etnologo e uno scrittore; Isabel è un’esploratrice e una scrittrice. Jane li frequenta spesso ed è la fonte primaria per le conoscenze di Richard sulla vita negli harem11.

Nel 1878, Anne (1837-1917) ed Edward Blunt arrivano a Damasco alla ricerca dei migliori cavalli arabi per il loro allevamento The Crabbet Arabian Stud in Inghilterra12. Si fermano in città solo due settimane, un periodo sufficiente perché fra Anne e Jane si instauri una bella amicizia. Jane racconta ai Blunt della vita araba e dei suoi costumi, Medjuel li istruisce sulla storia dei cavalli arabi e sulle tribù beduine13.

Luci spente

“Why does my heart still beat with the feelings of youth when my head is tinged with the snow of age?”

Jane Digby

Intorno ai settant’anni Jane comincia a rallentare i ritmi di una vita sempre molto intensa. Smette di andare nel deserto nel 1879. Lady Anne Blunt la rivede per l’ultima volta nel 1880 e non può fare a meno di notarne l’indebolimento fisico a causa di una recente polmonite.

Quando l’anno successivo Jane si ammala di dissenteria, il suo fisico già debilitato non regge. Si spegne l’11 agosto 1881, all’età di 74 anni, e viene sepolta nel cimitero protestante di Damasco. La tomba si trova ancora lì, ai suoi piedi un blocco di pietra calcarea rosa proveniente da Palmira, ultimo dono di Medjuel.14.

Note a margine

La biografia di Mary S. Lovell, seppur densa, è un vero e proprio page-turner. Mi è sembrata rigorosa e onesta, perché si è attenuta solo ai fatti comprovabili, ripulendo la memoria di Jane dalle inesattezze, dai pregiudizi, dalle speculazioni e dalle storie infondate. L’operazione fatta da Lovell, delicata, precisa, rispettosa, mi ha fatto pensare al restauro di un’opera d’arte. E in effetti non è forse ogni vita un’opera d’arte?

Risorse

Libro su Jane Digby, biografia di Mary S. Lovell

Per scrivere questo articolo ho letto A scandalous life – The biography of Jane Digby di Mary S. Lovell, Fourth Estate, 2012

Sulla leggendaria regina Zenobia ti consiglio la puntata di un podcast: THE WARRIOR Zenobia e per saperne di più su Palmira questa mostra online del Getty Research Institute di Los Angeles The legacy of ancient Palmyra (ringrazio la newsletter di Internazionale dedicata al Medio Oriente per averla scoperta).

Credit: la foto usata come sfondo sull’anteprima è di Hannes Richter su Unsplash

  1. Soprannominato “Coke of Norfolk”, ereditò Holkham Hall nel 1776. Fu un personaggio molto carismatico e influente in società.[]
  2. Arthur, il primo dei sei figli di Jane, nacque nel febbraio 1828. Sembra che suo padre non fosse Lord Ellenborough, ma George Anson. Morì nel 1829 a causa di una malattia infettiva.[]
  3. In Inghilterra per annullarli serviva un atto del parlamento.[]
  4. Nell’aprile del 1830, per esempio, The Times dedicò l’intera prima pagina e parte della seconda alla trascrizione dell’udienza. Cosa mai successa prima di allora e che non accadde più per i successivi 136 anni.[]
  5. La questione è dibattuta per mancanza di prove, anche se molti indizi farebbero pensare che i due siano stati amanti. Di lui Jane conservò sempre un buon ricordo, considerandolo secondo solo al grande amore della sua vita Medjuel.[]
  6. La paternità di Bertha è incerta. I discendenti di Jane pensano che Bertha fosse figlia di Ludovico. Non somigliava né al fratello né a Carl e fin da bambina manifestò segni di squilibrio mentale. Molti dei figli e dei nipoti di Ludovico I soffrirono di malattie mentali.[]
  7. I palicari, un po’ patrioti e un po’ banditi, vivevano sulle montagne del nord della Grecia. Hadij-Petros era il loro leader.[]
  8. Medjuel aveva già una moglie e due figli. Per sposare Jane divorziò da lei. Jane provò sempre un forte senso di colpa verso questa donna abbandonata dal marito a causa sua.[]
  9. Il massacro fece oltre 14.000 morti in Siria.[]
  10. Da quel viaggio nacque il libro Egyptian Sepulchres and Syrian Shrines.[]
  11. Richard era interessato alle pratiche sessuali delle donne mediorientali. Le informazioni ottenute da Jane costituirono la base per il saggio finale della sua traduzione di Le mille e una notteThe Book of the Thousand Nights and a Night — e per le note del suo controverso manuale The perfumed garden.[]
  12. Lady Blunt, nipote di Lord Byron, scrisse dei suoi viaggi in Medio Oriente in Bedouin Tribes of the Euphrates e A Pilgrimage to Nejd.[]
  13. Informazioni confluite nel libro di Judith, figlia dei Blunt, The authentic arabian horse.[]
  14. Medjuel morì nel 1904, senza mai più risposarsi.[]

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