Quest’anno Berlino celebra i 250 anni dalla nascita di Alexander von Humboldt. Chi mi segue da un po’ forse sa del mio interesse per il grande scienziato, esploratore e naturalista tedesco, di cui tempo fa lessi la biografia. Volendo rendergli omaggio, sono andata a fargli visita in un piovoso pomeriggio di metà luglio1.

Schloss Tegel, retro

A Tegel, nel distretto berlinese di Reinickendorf, c’è quella che un tempo era la casa di campagna della famiglia Humboldt, dove i fratelli Wilhelm (1867-1835) e Alexander (1769-1859) trascorsero buona parte della loro infanzia. Costruita nel XVI secolo come dimora in stile rinascimentale, fu poi convertita in residenza di caccia da Friedrich Wilhelm (1620-1688), elettore del Brandeburgo.

Gli Humboldt la acquisirono nel 1766. L’aspetto neoclassico odierno risale alle modifiche apportate da Karl Friedrich Schinkel (1781-1841)2 tra il 1820 e il 1824. Nel 1945, i russi portarono via molti dipinti e sculture, la maggior parte delle quali tornarono ai legittimi proprietari dopo la caduta del muro.

Il parco è circondato dalla foresta che si affaccia sul Tegeler See. Realizzato tra il 1777 e il 1789 su progetto di Gottlob Johann Christian Kunth (1757-1829), insegnante privato dei fratelli Humboldt, venne ulteriormente sviluppato da Peter Joseph Lenné a partire dal 1802.

A quell’epoca ci volevano non meno di tre ore per arrivare allo Schloss Tegel in carrozza da Berlino, dove gli Humboldt trascorrevano l’inverno. Situato in aperta campagna, circondato dalla foresta e lontano dalla città, era completamente isolato.

Entrambe le case erano aperte alle frequenti visite di ospiti di spicco. Tra questi figura anche Goethe (1749-1832), che si fermò presso lo Schloss Tegel nel maggio 17783.

Schloss Tegel, sentiero nel parco

Il tour inizia dal vestibolo, riecheggiante una sorta di antico atrio romano, separato dalla luminosa sala da pranzo per mezzo di due colonne scanalate, e prosegue nello studio-biblioteca di Wilhelm, dove un’intera parete è adibita a libreria. Diversi i tomi antichi, tra i quali spiccano le prime edizioni dei libri di Alexander.

Ho immaginato i due fratelli, ormai adulti, conversare lì dentro. Alexander semisdraiato sul suo divano preferito, Wilhelm in piedi davanti alla finestra, le mani giunte dietro la schiena, lo sguardo rivolto alla quiete del parco e un orecchio alla lingua veloce, talvolta tagliente, di Alexander.

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Ogni stanza è una dichiarazione d’amore alla classicità greca e romana, di cui Wilhelm era un grande appassionato, soprattutto la sala-museo al piano superiore dedicata alla sua collezione di statue e bassorilievi4.

Wilhelm — filosofo, linguista, statista e fondatore dell’Università Humboldt — si trasferì presso lo Schloss Tegel insieme alla moglie Caroline von Dacheröden (1766-1829) nel 1819 e commissionò a Schinkel, l’architetto più famoso di Berlino, la ricostruzione neoclassica degli interni e degli esterni della villa.

Schloss Tegel, cimitero di famiglia, colonna della speranza

La passeggiata solitaria lungo il sentiero che delimita il parco è forse il ricordo più bello della visita. Quante volte il piccolo Alexander avrà calpestato quello stesso terreno, in silenzio, magari per raggiungere la foresta di Tegel, luogo di studio e scoperta, incubatore di sogni del futuro naturalista ed esploratore.

Gli anni dell’infanzia furono infelici per lui5, e la casa di Tegel si legò indissolubilmente a quel periodo della sua vita. Ogni visita, anche breve, era sempre accompagnata da un profondo senso di malinconia.

Schloss Tegel, cimitero di famiglia, tomba di Alexander von Humboldt

A circa dieci minuti di cammino dalla villa c’è il cimitero di famiglia, realizzato nel 1829 da Schinkel, il cui punto focale è l’alta colonna in granito dedicata alla moglie di Wilhelm e sormontata da Spes, la dea romana della speranza, un’opera realizzata da Bertel Thorvaldsen e acquistata da Wilhelm dopo la morte di Caroline.

Appoggiata alla cancellata che protegge il cimitero, sotto una pioggerella insistente, ci ho messo un po’ a trovare con lo sguardo la tomba di Alexander, morto nel suo appartamento di Berlino a 89 anni e sepolto proprio nel luogo in cui aveva iniziato a sognare terre lontane e a coltivare l’interesse per il mondo naturale, ma dove non tornava mai volentieri a causa dei ricordi ad esso legati.

Perché visitare Tegel

Il nome Tegel potrebbe suonarti familiare: è infatti quello di uno dei due aeroporti cittadini. A Tegel, però, non c’è solo l’aeroporto, ma anche una foresta affacciata sul Tegeler See, il secondo lago più grande della città.

All’interno della foresta, non lontano dallo Schloss Tegel, c’è una quercia soprannominata Dicke Marie (Grassa Maria), l’albero più vecchio di Berlino. La sua età si aggirerebbe intorno agli 800 anni.

Si dice siano stati i fratelli Humboldt a chiamarla così, ispirandosi al nome della robusta cuoca di famiglia. Che siate o meno ammiratori di Alexander, quindi, una gita a Tegel è sempre una buona idea, a prescindere dalla visita al castello6.

Informazioni utili

Lo Schloss Tegel è una residenza privata, appartenente ai discendenti di Wilhelm, la famiglia von Heinz7. Ci si arriva con la linea U6 (fermata Alt Tegel) o con la S-Bahn (fermata Tegel). La fermata della U-Bahn è molto più vicina allo Schloss Tegel, da cui dista circa 15 minuti a piedi.

È visitabile da maggio a settembre, tutti i lunedì (esclusi i festivi), e solo con visita guidata (in tedesco) in orari specifici: 10:00, 11:00, 15:00 e 16:00. Il costo del biglietto intero è di 12 €, 10 € se ridotto. Non sono ammesse fotografie.

L’ingresso, un viale alberato che porta alla villa, si trova ad Adelheidallee 19, all’incrocio tra Gabrielenstrasse e An der Mühle, davanti al piazzale degli autobus. Avvertenza: non seguire le indicazioni di Google Map come ho fatto io, perché posiziona l’ingresso in un punto diverso.

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Humboldtianamente tua
Katy Poppins

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Note

1 Temevo di essere l’unica visitatrice, ma mi sbagliavo. Quando sono arrivata davanti all’ingresso, c’erano altre dieci persone ad attendere. Dovendo partecipare a una visita guidata in tedesco malgrado il mio pessimo tedesco, speravo infatti di potermi mimetizzare all’interno di un gruppo.
2 A Karl Friedrich Schinkel si deve la progettazione di alcuni tra gli edifici più importanti di Berlino, come la Neue Wache sull’Unter den Linden.
3
All’epoca della visita di Goethe i fratelli Humboldt erano ancora dei ragazzini. In età adulta svilupparono uno stretto rapporto di amicizia con il poeta e scrittore, in particolare Alexander.
4 Grazie alla carriera diplomatica di Wilhelm, lui e Caroline ebbero la possibilità di vivere alcuni anni a Roma, dove collezionarono molte opere d’arte.
5
I fratelli Humboldt avevano perso prematuramente il padre e non avevano un buon rapporto con la madre, descritta come “emotivamente distante”, interessata unicamente all’istruzione dei figli e alle loro possibilità di carriera. Non badava a spese per ingaggiare i migliori insegnanti privati e assoggettava Wilhelm e Alexander al suo volere. Alexander, però, non era diligente come il fratello e mal sopportava le ore di studio forzato, preferendo a queste la vita all’aria aperta. A ciò si aggiungevano le numerose regole da rispettare, i sacrifici imposti, il senso di solitudine e il bisogno di libertà di Alexander.
6 Ho scritto castello, perché la parola “Schloss” in italiano si traduce così. Non aspettatevi, però, una dimora principesca. Lo Schloss Tegel, come avrete visto dalle fotografie, è un edificio piuttosto sobrio e semplice. Forse a qualcuno 12 € per la visita sembreranno eccessive, anche perché le stanze aperte al pubblico sono solo 7 (se non ricordo male), ma è una residenza privata tuttora abitata dai suoi proprietari e non riceve fondi dallo stato. Inoltre la visita è guidata e questo è un valore aggiunto.
7 L’ultimo discendente, Ulrich von Heinz, è morto nel 2017.

Allevatrice di unicorni e dirigente di una multinazionale di idee. Da grande vorrebbe diventare ambasciatrice di sorrisi e indossare solo abiti color turchese.