Praga, 9 settembre 2017 — Da una finestra del Café Louvre, osservo le facciate degli edifici di fronte. Apro l’agenda e faccio un rapido punto della situazione. È da ieri che giro per la città sulle tracce di Franz Kafka. Evidenzio i luoghi già visti; alcuni mancano all’appello. Mi guardo intorno in attesa di un cameriere, immersa nel rassicurante calderone di voci, rumori e odori di queste ampie sale eleganti dallo stile retrò.

Non è un caso l’essermi fermata proprio al Café Louvre. Situato nel quartiere di Nové Město e inaugurato nel 1902, è stato per anni un importante punto di riferimento nel panorama culturale della città, frequentato da personaggi come Kafka, Čapek e Einstein. Chiuso nel 1948, anno del colpo di stato comunista in Cecoslovacchia, ha riaperto i battenti solo negli anni ‘90, dopo un restauro completo dell’edificio. Kafka smise di andarci nel 1905, quando il suo amico Max Brod venne escluso dal gruppo che gravitava intorno al filosofo Franz Brentano. Lo scrittore frequentò altri noti caffè praghesi, definiti in un articolo sul sito della BBC “templi alla caffeina, alla creatività e alla conversazione”.
I luoghi di Kafka a Praga
Sono molti i luoghi della città legati a Kafka. Mentre pianifico e pondero, una cameriera si avvicina al mio tavolo. Alcuni avventori stanno già cenando. Incurante dell’ora, ordino un caffè e un pezzo di torta doppio strato con rosetta di panna montata sulla sommità e giusto un po’ di frutta in mezzo. Lo dicono tutti che la frutta fa bene.


Ingoio il senso di colpa zuccherino e torno ai miei caotici appunti. Non ho un taccuino, però mi sono portata dietro il Blocco dello Scrittore, regalo di un’amica. Cancello luoghi, aggiungo frettolosamente informazioni con una grafia che a volte stento a capire, continuo a tirar le somme. Infine, giro pagina e riscrivo la lista dei luoghi visitati. Ora almeno hanno un ordine logico. Li ho raggruppati per quartieri.
Malá Strana
Franz Kafka Museum
Praga “matrigna”, i cui artigli imprigionano chi desidera allontanarsene, non viene mai nominata nelle sue opere. Eppure c’è. Sono stati fatti molti tentativi per individuare i luoghi anonimi descritti da Kafka in racconti e romanzi. Si è detto, per esempio, che la cattedrale di Il Processo sia quella di San Vito.
Era una mattinata domenicale nel momento più bello della primavera. Giorgio Bendemann, un giovane commerciante, sedeva nella sua stanza al primo piano, in una di quelle case basse e fragili, che, seguendo il fiume, si allineavano in una lunga serie, distinguendosi quasi solo per l’altezza e il colore. Aveva finito allora una lettera ad un amico d’infanzia che viveva all’estero; la chiuse con una lentezza compiaciuta, quasi giocherellando, e contemplò poi, coi gomiti appoggiati sulla scrivania, fuor della finestra, il fiume, il ponte e le colline sulla sponda opposta, coperte di tenero verde.”
La condanna – Franz Kafka
La città boema ha avuto un ruolo importante nella vita e nelle opere dello scrittore e ovunque la presenza di Kafka è forte. Nonostante il desiderio costante di trasferirsi altrove, finì per passarci quasi tutta la vita.


Per capire il suo rapporto con Praga e quanto essa abbia influito sui suoi lavori, credo che la prima cosa da fare in un tour fai da te sulle tracce dello scrittore sia visitare il Franz Kafka Museum.


La mostra permanente ospitata all’interno del museo è stata inaugurata nel 2005 ed è divisa in due sezioni: spazio esistenziale e topografia immaginaria. È aperta tutti i giorni dalle 10 alle 18. Il biglietto intero costa 200 CZK.


Il museo non è distante da Karlův most. E venendo dal ponte più famoso e affollato di Praga, a metà strada, mi sono imbattuta in una Shakespeare & Sons (Shakespeare & Synové), dove non ho acquistato libri, ma è valsa la pena entrare.
Kafka Museum – Cihelná 635/2b
Shakespeare & Synové – U Lužického semináře 91/10
Staré Město
Quartiere ebraico (Josefov)
Dal Kafka Museum, prendendo la metro A diretta a Staroměstská, il tram, oppure attraversando a piedi il Mánesův most, si arriva al quartiere ebraico, uno dei più antichi della città, dove Kafka trascorse gran parte della sua vita.


Situato tra il fiume Moldava e la Piazza della Città Vecchia, l’ex ghetto di Praga subì sostanziali rimaneggiamenti tra la fine dell’Ottocento e il primo decennio del secolo successivo. Quanto è rimasto in piedi ne fa uno dei meglio conservati in Europa.


Il Vecchio Cimitero Ebraico, la Sinagoga Vecchia Nuova, la Sinagoga Spagnola, la Sinagoga Pinkas, la Sala Cerimoniale, la Sinagoga Maisel si visitano con un unico biglietto da 500 CZK.
Scultura dedicata a Franz Kafka
Vicino alla Sinagoga spagnola (Španělská synagoga) è collocata una scultura realizzata dall’artista Jaroslav Róna: un uomo, con le sembianze di Kafka è seduto sulle spalle di una figura maschile di cui si vedono solo i vestiti. L’opera, inaugurata nel 2003, è ispirata al racconto dello scrittore Descrizione di una battaglia.
Dušní 141/12, Josefov


Casa natale di Kafka
Kafka, primogenito di sei figli (due fratelli morirono da piccoli), nacque il 3 luglio 1883. Il padre Hermann e la madre Julie provenivano da famiglie di origine ebrea. La sua casa natale — conosciuta anche come Casa alla Torre — era situata ai margini del quartiere ebraico, dietro a Staroměstské námesti, la Piazza della Città Vecchia. La famiglia Kafka vi rimase fino al 1885.


Fu demolita nel 1897. Dell’edificio precedente è rimasto in piedi solo il portone. Oggi al suo posto c’è un altro edificio che si affaccia su una piazza realizzata in anni recenti e intitolata allo scrittore. Al piano terra, fino a non molto tempo fa, c’era il Café Kafka.
Námesti Franze Kafky 1
Knihkupectví Franze Kafky (Libreria Franz Kafka)
Questa libreria appartiene alla Società Franz Kafka e sta tra via Maiselova e via Pařížská. Aperta dal 2007, è specializzata in opere di Kafka o riguardanti l’autore e la città. La Società Franz Kafka organizza visite guidate sulle tracce dello scrittore, ma vanno prenotate con qualche giorno d’anticipo. Se l’avessi scoperto in tempo, mi sarei affidata anche a loro per il mio tour.
Široká 14


InterContinental Hotel
Avevo dimenticato di inserire questo hotel nella mia disordinata lista, e quando me lo sono ritrovata davanti mentre aspettavo il tram per andare nonricordodove, l’ho fotografato. Ho scoperto dopo che al suo posto, fino al 1945, c’era l’edificio in cui Kafka scrisse Le Metamorfosi.
Pařížská 30


Staroměstské námesti (Piazza della città vecchia)
Nella Piazza della Città Vecchia, parte del tragitto quotidiano casa-scuola del piccolo Kafka, si fa una sorta di girotondo:
Numero civico 2/3: la Dům U Minuty (Casa al Minuto) è parte del Municipio della città vecchia. Qui la famiglia Kafka visse tra il 1889 e il 1896. La facciata dell’edificio è riccamente decorata.


Numero civico 5: da novembre 1913 la famiglia Kafka si trasferì in un appartamento di sei stanze di casa Oppelt, all’angolo tra la lussuosa via Parízská e Staroměstské námesti. La stanza di Kafka si affacciava su via Parízská. Lo scrittore ci abitò fino al 1914 e poi ancora dal 1918. Nel 1945 una parte dell’edificio fu danneggiata, ma l’appartamento della famiglia Kafka è ancora lì.
Numero civico 12: l’edificio è conosciuto come palazzo Kinsky; ai tempi di Kafka era sede della scuola di stato tedesca, che lui frequentò dal 1893 al 1901. Al piano terra stava invece il negozio del padre Hermann.


Numero civico 17: presso la Casa all’Unicorno abitava Berta Fanta (1865-1918), importante figura di riferimento culturale della città di Praga. Il suo famoso salotto letterario e filosofico, nato inizialmente nel Café Louvre e poi spostato presso la Casa dell’Unicorno, era frequentato anche da Kafka.


Casa ai Tre Re
Al civico 3 di via Celetná, accanto alla Piazza della Città Vecchia, c’è una casa addossata alla Cattedrale di Santa Maria di Týn, dove Kafka visse dal 1897 al 1907. Per via Celetná, una delle strade più vecchie di Praga, sfilavano i cortei reali diretti al castello. Oggigiorno, invece, di notte, sembra sia frequentata dai fantasmi.
Celetná 3
Hradčany
Vicolo d’Oro
Nel Vicolo d’Oro — o vicolo degli alchimisti —, dove abitava la sorella Ottla, lo scrittore lavorò tra il 1916 e il 1917. Pare ci andasse di sera e di notte. La visita al Vicolo d’Oro è inclusa nel biglietto d’ingresso al castello, ma dopo l’orario di chiusura dei monumenti storici è gratuita.
Zlatá ulička u Daliborky 22




Nové Město
K on sun, la testa rotante di Kafka
Pesa circa 45 tonnellate ed è stata inaugurata nel 2014: è la testa rotante di Kafka, una delle tante opere dell’artista ceco David Cerny sparse per Praga. K on sun è una scultura cinetica fatta di 42 livelli indipendenti di acciaio inossidabile.
Spálená 22


Hotel Century Old Town
Kafka non viveva di scrittura a tempo pieno. Il suo mestiere era un altro: lavorava nel settore delle assicurazioni. Era un impiegato efficiente e diligente, e riuscì a far carriera. Però si lamentava spesso nei suoi diari del fatto che questo lavoro rubasse troppo tempo alla scrittura.


L’Hotel Century Old Town una volta era l’istituto assicurativo dove Kafka lavorò dal 1908 al 1922, anno della pensione. Il suo ufficio era l’odierna stanza 214, all’esterno della quale è appesa una foto dello scrittore.
Na Poříčí 7 – Petrská čtvrť
Altri luoghi
La torta era buonissima, ma gli odori del ristorante mi hanno messo fame. Cenerei volentieri al Café Louvre, se non dovessi tornare in albergo. Abbiamo trascorso due notti al Green Lobster, sulla Nerudova, a due passi dalla Casa dei due Soli (civico 47), dove visse lo scrittore Jan Neruda (1834-1891). La prima notte, invece, abbiamo soggiornato all’Hotel Merlin in via Gorazdova.
Accanto all’Hotel Merlin c’è CatCafePrague, che la sera prima arrivando dalla stazione non avevo notato. Immaginate la mia sorpresa quando il giorno dopo, passandoci davanti, ho visto un gatto in vetrina, vero, che mi invitava a entrare. Do un ultimo sguardo alle mie note prima di lasciare il Café Louvre. Sul blocco sono segnati altri luoghi, che forse non farò in tempo a visitare:
Kamzikova 6 – Staré Město
Qui c’era un bordello dove Kafka andava spesso, principalmente per parlare con le donne e osservarle. Almeno questo è quello che riporta David Farley in un articolo del New York Times.
Václavské náměstí 19 – Nové Město
Presso l’edificio stavano le Assicurazioni Generali, dove Kafka lavorò come impiegato dal 1906-1907. Si affaccia sulla nota piazza San Venceslao (Václavské náměstí).
Václavské náměstí 25 – Nové Město
Il Grand Hotel Europa fu costruito nel 1889. È un importante edificio in stile liberty, fra i pochi ancora esistenti a Praga, spesso usato per girare film (per esempio il ben noto Mission Impossible). Qui, nel 1912, Kafka tenne una delle prime letture pubbliche delle sue opere.
Dlážděná 6 – Nové Město
Kafka frequentava anche il Café Arco, aperto da Josef Suchánek nel 1907. Questo posto divenne presto un luogo di ritrovo per amanti della letteratura.
La storia continua
Berlino, 10 gennaio 2018 — Tra i luoghi che mancano all’appello c’è il Nuovo Cimitero Ebraico, dove Kafka è sepolto. Ricordo di essere arrivata davanti al cancello e averlo trovato “inspiegabilmente” chiuso. Eppure a me sembrava di essere in orario. Ci sono rimasta male, così male che istintivamente ho puntato i piedi come fanno i bambini, attaccandomi al citofono senza sapere cosa avrei detto se qualcuno mi avesse riposto. Dopo tutto ‘sto girare, proprio qui dovevo toppare! L’ho preso come un segno: qualcuno stava cercando di dirmi che devo smetterla di andare per cimiteri.
Il Nuovo Cimitero Ebraico, costruito nella seconda metà dell’800, perché in quello vecchio non c’era più posto, sta in via Izraelská 1, nel quartiere di Žižkov. Ci si arriva facilmente con la metro A, fermata Želivského.
Questo tour sulle tracce di Kafka, imperfetto e caotico come la sottoscritta, è stato molto divertente. Non so perché ci abbia messo tanto a scriverci un post. Forse perché ho una gran fiducia nelle mie capacità mnemoniche [capacità la cui esistenza è supportata dallo stesso numero di prove riguardanti l’esistenza degli unicorni.]
Comunque con Kafka non è finita qui. Intanto, negli ultimi quattro mesi, ho cambiato taglio di capelli, ho imparato l’arabo, sono andata a Bali, mi sono sposata e ho comprato un taccuino. Solo due delle precedenti affermazioni sono vere. Indovina quali.
Kafkianamente tua
K. Poppins
Immagini: lettureinviaggio
6 commenti
Ciao Caterina!
Che bello leggere post così personali, quelli che capisci al volo che sono scritti con grande passione. Non sono mai stata a Praga ma grazie alle tue parole mi è sembrato un po’ di essere accanto a te a passeggiare tra le vie 🙂
Ho visto che abiti a Berlino dove invece sono stata 2 anni fa, e me ne sono innamorata! Una città bellissima, con un’atmosfera tutta sua (e un freddo!!) che non ho ancora trovato altrove. Mi piacerebbe moltissimo tornare!
È stato un piacere leggerti, a prestissimo e buon weekend!
Federica
Grazie Federica 🙂
Appena puoi corri a Praga. Ti piacerà sicuramente.
Sono felice che ti sia piaciuta Berlino, anche perché non sempre piace, quindi mi fa davvero piacere sentirtelo dire.
E se torni fammi sapere. Buon fine settimana anche a te. 🙂
Stupenda questa passeggiata – quasi una maratona, perché hai visto davvero tanto ma soprattutto mi hai permesso di conoscere tantissime cose nuove. Ho avuto l’impressione di essere con te!
Delle quattro affermazioni potrebbero essere tutte verissime, ma se proprio dovessi sceglierne una poco probabile punterei il dito sull’aver imparato l’arabo in quattro mesi, ma chissà, tutto è possibile ?
Grazie Silvia!
In effetti è stata una piccola maratona. Mi sono divertita molto. Le mie gambe hanno minacciato lo sciopero però. XD
Sì, quella dell’arabo è decisamente la più improbabile 😀
Il Vecchio Cimitero Ebraico m’è piaciuto molto, ma non ricordo se ho visto il museo. Io alloggiavo a un hotel vicinissimo al bel ponte, che non ricordo come si chiama 🙂
Io per ricordarmi tutto devo necessariamente scrivere sul momento. Quest’anno come unico buon proposito c’è “operazione taccuino 2018”, dove segno solo cose relative a viaggi e libri. Per tutto il resto c’è l’agenda (che devo ricordarmi di guardare) e la mia ansia per le cose importanti 😀