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A un certo punto della mia vita ho iniziato a visitare i luoghi in cui hanno visto la luce opere entrate nella storia della letteratura. Ricordo ancora le sensazioni provate al Brontë Parsonage Museum e a Monk’s House, due esperienze che porterò sempre nel cuore.

Trovo che questi santuari della scrittura abbiano qualcosa di magico. Gli oggetti e l’arredamento di una stanza ci avvicinano alla dimensione umana di chi li ha posseduti e raccontano delle storie. Così quando ho visto Una stanza tutta per sé. Dove scrivono i grandi scrittori, pubblicato di recente dalla casa editrice L’ippocampo, ho deciso che mi sarei fatta una regalo di Natale anticipato.

Pagine del libro dedicate alla scrittrice inglese Jane Austen.

Il saggio di Alex Johnson, illustrato da James Oses e tradotto da Silvia Bre, il cui titolo prende spunto dall’omonimo libro di Virginia Woolf, entra nei luoghi in cui scrittori e scrittrici di ieri e di oggi hanno lasciato le proprie tracce: stanze di casa o d’albergo, capanni in giardino, automobili, caffetterie, biblioteche e perfino alberi.

Salottino di casa Brontë, dove le sorelle scrivevano e si scambiavano opinioni sui loro romanzi.
La sala da pranzo di casa Brontë, un esempio di spazio privato e condiviso. Qui Charlotte, Emily e Anne si riunivano la sera dopo cena per scrivere, cucire e scambiarsi opinioni sui loro romanzi.

Gli autori e le autrici selezionati sono 50 e tra questi, nella versione italiana del libro, ci sono anche Paolo Cognetti e Umberto Eco, con testi scritti rispettivamente da Simone Robusti e Mario Andreose. Nella versione originale al loro posto figurano invece Colette e Arthur Conan Doyle.

Un lavoro lungo e paziente

La scrittura è un’arte ingrata, che prende tanto e non promette nulla in cambio. Chi è posseduto dal suo demone lo sa bene. Secondo Louisa May Alcott per arrivare al successo è necessario “un lavoro lungo e paziente“. Ecco quindi che per riuscire a scrivere ogni giorno un certo numero di parole e poi revisionarle ognuno sviluppa strategie per favorire la concentrazione, metodi per ottimizzare il lavoro, preferenze, abitudini e manie.

Ho letto che Steinbeck prima di mettersi a scrivere appuntava alla perfezione le sue matite; che Balzac accompagnava il processo creativo a enormi quantità di caffè; che George Orwell per un certo periodo di tempo si trasferì alle Ebridi abbracciando una vita austera e fisicamente impegnativa; che Margaret Atwood non ama imporsi una routine rigida, ma scrive quando sente il flusso creativo (sapevi che il Racconto dell’ancella è nato a Berlino Ovest?); che Proust e Joyce scrivevano a letto; che Steven King si siede sempre alla stessa sedia e dispone i fogli sempre allo stesso modo; che Astrid Lindgren fu molto prolifica e stenografò tutte le prime stesure delle sue storie; che Murakami scrive con matite gialle ben temperate e inizia la sua giornata verso le 4. Potrei continuare a lungo, perché gli aneddoti sono tanti e interessanti, ma lascio a te scoprire il resto.

Pagine del libro dedicate allo scrittore italiano Umberto Eco.

Penetrare nella quotidianità di queste persone per me equivale a curiosare nei processi creativi altrui, pur essendo consapevole che quello che emerge all’esterno sotto forma di rituali e stranezze sia solo il riverbero di un fuoco che arde nascosto da qualche parte. La sorgente della creatività è imperscrutabile.

Il regalo perfetto per chi ama i viaggi letterari

Penso che anche grazie alla grafica molto curata Una stanza tutta per sé. Dove scrivono i grandi scrittori sia un bel libro da regalare. Inoltre alla fine è corredato da tre pagine con informazioni sulle visite, utili per farsi un’idea di quali luoghi tra quelli menzionati sono aperti al pubblico, il primo passo per iniziare a pianificare un viaggio (o pellegrinaggio) letterario coi fiocchi.

Per oggi è tutto. Ti lascio con la musica che sto usando come sottofondo delle mie giornate in attesa del solstizio e del Natale.
Un saluto da casa Poppins 💙

— Acquista e leggi: Una stanza tutta per sé. Dove scrivono i grandi scrittori di Alex Johnson, illustrazioni di James Oses, traduzione di Silvia Bre, L’ippocampo, 2022, pp. 192, € 19.90

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Allevatrice di unicorni e dirigente di una multinazionale di idee. Da grande vorrebbe diventare ambasciatrice di sorrisi e indossare solo abiti color turchese.