Sono stata assente dal blog, ma non da Letture in Viaggio. Le ultime quattro settimane le ho dedicate a un piccolo progetto: una serie di mini tour letterari a misura di Instagram stories ispirati dai libri letti e dai luoghi visitati. Questo mese ho scelto Effi Briest dello scrittore tedesco Theodor Fontane, ambientato in parte a Berlino.
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Ho visitato Lubecca nel luglio 2019 a distanza di pochi mesi dalla lettura de I Buddenbrook. Da allora è passato del tempo e i ponti sono crollati travolti da una piena. Forse non è un buon momento per parlare di luoghi, ma raccontare questo viaggio letterario mi ha regalato spensieratezza1 e una maggiore conoscenza della città. L’ho studiata, assorbita, fatta mia.
- La spensieratezza dovuta al flow, uno stato che sperimento spesso mentre scrivo. Per approfondire il concetto di “flow” vi consiglio due libri di Mihaly Csikszentmihaly Flow: The Psychology of Optimal Experiencee Creativity: Flow and the Psychology of Discovery and Invention[↩]

L’elegante facciata bianca incastrata tra due edifici di mattoni rossi impone la sua presenza in modo discreto e aggraziato, su una strada in pendenza che si allunga fino al fiume Trave.

Tanti anni fa ricevetti in regalo una copia di Cime tempestose. Era il tempo dei musi lunghi, della solitudine, delle farfalle allo stomaco, del rifiuto di indossare occhiali da vista, delle ore spese a fissare soffitti immaginando storie emozionanti di cui ero l’indiscussa eroina.

E se oggi vi raccontassi Bruges attraverso le passeggiate serali e i luoghi preferiti di Hugues Viane, il protagonista di Bruges la morta? La nota città belga è stata la prima tappa del nostro viaggio di ritorno a casa in treno (Londra-Berlino). Come “guida” ho usato solo il romanzo di Georges Rodenbach.

Praga, 9 settembre 2017 — Da una finestra del Café Louvre, osservo le facciate degli edifici di fronte. Apro l’agenda e faccio un rapido punto della situazione. È da ieri che giro per la città sulle tracce di Franz Kafka.

Il 5 novembre è passato, ma un wrap-up è d’obbligo. Quindi, anche se in ritardo, eccolo qua. Ad agosto avevamo lasciato Katy Poppins e il suo magico Ombrello un po’ fiacchi e incerti sul da farsi: poche letture, scarsa concentrazione, grandi riflessioni.