In queste giornate di grigiume meteorologico ho esplorato la Repubblica Ceca attraverso alcune delle sue fiabe più belle. A farmi compagnia un colorato manipolo di personaggi: Radovid, Liduška, Libor, Lada, Jiřík, Káča, un uccello dalle piume dorate, una volpe, tre giganti e dei diavoli pasticcioni.

Questo piccolo viaggio nel folklore del popolo ceco è stato possibile grazie a un libro acquistato a Praga l’anno scorso, in una libreria che ti consiglio di visitare: il Globe Bookstore and Café, dove ci si può anche sedere a sorseggiare del buon tè.
Un altro libro di fiabe Caterina? Sì, perché no! E poi dovevo tener fede al proposito di acquistarne uno in ogni Paese che visito

Czech Fairytales, il libro

Czech fairytales è un volumetto in lingua inglese pubblicato da Vitalis nel 2015 e illustrato da Lucie Müllerová. La versione italiana, Favole ceche, è stata tradotta da Luisa Pesarin e Giuseppina Gatta. Di storie ne contiene solo nove. Eccone alcune1:

  • The devil and Kate (Čert a Káča / Il diavolo e Caterina) – di B. Němcová
  • Boil, pot, Boil! (Hrnečku, vař! / Il pentolino magico) – di J. Erben
  • Long, Broad and Sharp eyes (Dlouhý, Široký a Bystrozraký / Spilungone, Ciccio e Occhio di lince) – di J. Erben
  • The princess with the golden star on her forehead (O princezně se zlatou hvězdou na čele/ La principessa con la stella d’oro sulla fronte) – B. Němcová
  • The three spinners (Tři přadleny / Le tre filatrici) – di J. Erben
  • The black princess (O černé princezně / La principessa nera) – B. Němcová

In molte di esse è evidente la presenza di trame e temi comuni ad altre fiabe europee. Storie come Boil, pot, Boil!, The three spinners e The fire bird and the red fox sono una variazione di quelle dei fratelli Grimm.

Fiabe ceche: illustrazione, pescatore

Nella prefazione a Czech Fairytales viene menzionata anche la loro atmosfera esotica e l’influsso di Le mille e una notte, derivato dal contatto dei cavalieri crociati con l’Oriente.

Ci permettono comunque di dare uno sguardo agli usi e ai costumi di un popolo. Oltre ai principi e alle principesse, fra i protagonisti delle storie c’è anche la gente comune.

Se queste e molte altre fiabe della tradizione ceca sono arrivate fino a noi, lo dobbiamo soprattutto a Božena Němcová (1820-1862) e a Karel Jaromír Erben (1811-1870), i cui nomi figurano sulla copertina di Czech Fairytale.

Fiabe ceche: illustrazione, Kate

Božena Němcová è una delle più importanti scrittrici ceche, autrice del famoso Babicka (Nonna). Il suo lavoro si colloca nel solco del movimento di rinascita nazionale ceco, iniziato nel Settecento con l’obiettivo di ridare al Paese la sua identità culturale e linguistica.

Partendo da un patrimonio personale di racconti ascoltati da bambina e da quelli raccolti in giro per la Boemia e la Slovacchia, si cimentò in questa forma di narrazione dando vita a fiabe conosciute anche fuori dai confini nazionali.

Nella sua prima raccolta di fiabe, pubblicata negli anni ‘40 dell’Ottocento, compare Il Diavolo e Caterina, diventata nel 1899 un’opera in tre atti firmata dal compositore Antonín Dvořák (1841-1904) con libretto di Adolf Wenig.

In quella successiva figurano invece La principessa con la stella d’oro sulla fronte e Il principe Bajaja (non inclusa in Czech Fairytales), finiti sul piccolo schermo negli anni ‘50 del secolo scorso.

Karel Jaromír Erben, scrittore e storico, ispirato dal lavoro dei fratelli Grimm in Germania, raccolse fiabe, canzoni popolari e leggende nelle campagne ceche.

È conosciuto soprattutto per la raccolta di ballate Kytice (Bouquet), pubblicata nel 1853, e fu autore di un volume contenente una selezione di fiabe ceche. Quattro delle spaventose ballate di Bouquet sono state trasformate in poemi sinfonici da Antonín Dvořák.

Le fiabe di Němcová proposte nel libro mi hanno colpita per il loro realismo e perché spesso i personaggi hanno un nome proprio. I diavoli, quando compaiono per rubare l’anima a qualche peccatore, finiscono sempre col fare la figura degli sciocchi; la loro, inoltre, è una vera e propria gerarchia diavolesca, con Lucifero al comando degli inferi e una schiera di sottoposti cornuti e combinaguai.

Il lieto fine è quasi sempre assicurato, così come i viaggi in terre lontane e le prove da affrontare per poter avere la mano della donna amata. A differenza delle figure femminili delle fiabe di Jaromír Erben, quelle di Němcová mi sono sembrate  più forti, determinate e/o sagge: Káča non è saggia, ma è determinata nell’andare ai balli nonostante venga sempre derisa; la moglie di Jiřík la dà a bere a un diavolo, riuscendo a salvare il didietro del marito; Lada, principessa in incognito sfuggita a un matrimonio indesiderato, conquista il principe del castello in cui lavora come cuoca. Ma questa magari è solo una mia impressione. Dovrei leggere le raccolte complete di entrambi gli autori per ampliarne la conoscenza.

Oltre a essere stato il mio primo approccio alle fiabe ceche, Czech fairytales mi ha fatto scoprire Božena Němcová, dalla quale sono rimasta affascinata. Sapevate che il suo volto è anche sulle banconote da 500 corone?

Il popolo ceco e le fiabe

Oltre alle fiabe incluse in Czech Fairytales, ce ne sono altre molto note. Tra queste: Il principe Bajaja (Princ Bajaja), I sette corvi (Sedmero krkavců), Smolíček (O Smolíčkovi ), Giovannino lo scemo2, Honza (O hloupém Honzovi), I tre capelli d’oro (Tři zlaté vlasy děda Vševěda) e I dodici mesi (O dvanácti měsíčkách). 

Immancabili le versioni ceche di Biancaneve (Sněhurka) e Cappuccetto rosso (Červená Karkulka), con varianti rispetto al testo dei Grimm. L’influenza della tradizione tedesca è forte e non potrebbe essere altrimenti visto il ruolo del popolo tedesco nella storia boema.

When a man's steps are winged with joy, the way is quickly travelled (Czech Fairytales) Condividi il Tweet

Sembra che i cechi siano molto legati alle loro fiabe. Negli anni ‘50 e ‘60, durante il periodo comunista, alcune di quelle più famose divennero dei film per la televisione, ancora oggi trasmessi durante le festività.

Frequenti sono anche le rappresentazioni teatrali ad esse ispirate e popolari gli spettacoli di marionette3 che spesso le ripropongono. Infine, non dimentichiamo l’atmosfera fiabesca dei paesaggi e dei castelli sparsi tra Boemia e Moravia.

Le altre raccolte

Lo scrittore ceco Václav Tille (1867-1937) pubblicò diversi volumi di racconti e favole (Le favole di Říha, 1915; Paleček, 1918; Gli animali, 1928). Altri compilatori di fiabe4 furono Beneš Kulda, Josef Šimon Baar, Jan František Hruška, Josef Štefan Kubín, Jiří Horák, Oldřich Sirovátka.

La prima edizione americana di fiabe ceche e slovacche fu messa a punto nel 1919 da Parker Fillmore (Czechoslovak Fairytales). L’autore le adattò a un uditorio occidentale. Il pittore boemo Artuš Scheiner (1863-1938) illustrò diverse raccolte di fiabe, tra le quali The Disobedient Kids and Other Czecho-Slovak Fairy Tales5 di Božena Němcová. Gli albi illustrati di Josef Lada (1887-1957) non sono sempre disponibili tradotti, ma vale la pena dar loro un’occhiata.

Credit: lettureinviaggio

Ho creato Altrove, una newsletter trimestrale che arriva nella tua casella di posta a ogni cambio di stagione. Vuoi riceverla? Iscriviti ora.

  1. I titoli in italiano li ho dedotti io facendo ricerche in rete; non sono i titoli dati alla traduzione italiana di Czech Fairytales[]
  2. Questo dovrebbe essere il nome con cui Honza è conosciuto in Italia[]
  3. Quella delle marionette è una tradizione risalente al XVIII secolo e diventata col tempo una vera e propria arte. Durante gli spettacoli di marionette la lingua utilizzata dai burattinai itineranti era il ceco, in contrapposizione alla lingua ufficiale del Paese che all’epoca era il tedesco[]
  4. Non ho trovato una traduzione italiana[]
  5. Fonte: Studio sulle fiabe: Božena Němcová versus Italo Calvino[]

Allevatrice di unicorni e dirigente di una multinazionale di idee. Da grande vorrebbe diventare ambasciatrice di sorrisi e indossare solo abiti color turchese.