A gennaio ero carica. Ho iniziato Tempo di uccidere di Ennio Flaiano il giorno del mio compleanno (forse pensavo a qualcosa del tipo: chi legge il primo dell’anno…). Il mese dopo qualcosa è andato storto. La stanchezza si è insinuata nelle mie giornate in modo graduale. Ora mi sento come lo strascico sporco e sgualcito di un vestito da sposa a fine festa. Leggere è diventato faticoso. Concentrazione, addio!
Ho continuato alcune letture per non lasciarle a metà, ma senza entusiasmo. Concluso il post su Freya Stark, silenzio. Quand’è così, preferisco non forzare la mano. L’unico “rimedio” che applico a casi come questo è distrarmi, dedicarmi ad altro, assentarmi. Ottime le attività manuali: cucina, lavori creativi, disegno. Migliori quelle che coinvolgono tutto il corpo e/o ci spingono a socializzare (una ventata d’aria fresca) e a uscire dalla comfort zone.
Niente di nuovo su questo fronte. Di solito mi accade a ridosso e durante un grande cambiamento o dopo un’abbuffata scriteriata di libri (sì, perché ci si può abbuffare, ma bisogna saperlo fare. Un po’ come dopo una serata di bevute: se mischi alcolici a caso il giorno dopo sono guai).
Non riuscirei a risolvere l’impasse nemmeno con un libro meraviglioso e/o coinvolgente. Curare il “blocco del lettore” con i libri è come buttarsi tra le braccia di un altro amante subito dopo una delusione sentimentale. Il “chiodo scaccia chiodo” non fa per me.
Sia chiaro: non vivo questo blocco come un problema. In realtà non mi importa. Prima o poi passerà. A risentirne sarà il blog e di questo mi dispiace. C’è però un lato positivo: grazie al blocco della lettrice ho superato in parte quello della “scrittrice” visto che sto buttando giù questo post. Pure scrivere mi riesce difficile ultimamente. Ho l’impressione di non aver nulla da dire e sono stanca delle mie stesse parole (o delle parole in generale).
P.S. Sai che libro mi consiglia The Novel Cure contro la stanchezza? The Friday Night Knitting Club di Kate Jacobs (Le amiche del venerdì sera, edizioni Piemme). Lo hai letto?
Stanchevolmente tua
Katy Poppins + Ombrello assonnato
8 commenti
Anch’io ho lasciato il blog indietro per un po’. Avevo bisogno di una pausa e, come dici tu in un commento qui sopra, di rivedere un po’ non solo il progetto del mio blog, ma i miei progetti di vita in generale.
In compenso all’inizio ho scritto un diario, come non ne scrivevo da anni.
E poi ho fatto passeggiato, fatto shopping (incredibile!! io?) e letto cose un po’ più profonde di Seo e metodi per monetizzare un blog. Ci voleva.
Effettivamente, alla fine, sono tornata con nuove idee e nuovi progetti. Vediamo se riusciremo anche a trarne una “nuova vita”.
Vedrai che è lo stesso anche per te.
Ogni tanto c’è bisogno di cambiare!
Un abbraccio!
Ciao Khadi, buongiorno! 🙂
In effetti prendere le distanze ha funzionato. Ne avevo bisogno mentalmente, ma anche fisicamente. Per un po’ non ho letto niente e quando ho ricominciato ho letto cose che con l’argomento del blog non c’entravano nulla. Ho smesso di pubblicare settimanalmente (ho pensato: nessuno mi paga, questo blog per ora è solo un hobby, quindi chi mi corre dietro? E poi il blog sono io e quindi segue i miei ritmi. Utile presa di coscienza). In più per settimane non ho fatto tour letterari di cui poter scrivere, nemmeno nella mia città (dalla quale anche avevo bisogno di prendere le distanze). Dopo circa due mesi e un piccolo viaggetto, sono di nuovo qui, più ispirata che mai. Riguardo al cambiamento, per me è una necessità. Questa, se da una parte è una cosa positiva, dall’altra, a volte, mi manda in confusione, mi “complica” la vita e mi fa chiedere “Ma che cacchio sto facendo?”. Senza sfide, però, mi annoio, quindi… 😉 Un abbraccio!
Ho avuto diversi momenti della mia vita in cui mi sono sentita bloccata e poco ispirata, e una parte di me si è sempre sentita in colpa nel farlo. Invece di recente ho imparato a colpevolizzarmi meno e a essere più paziente. Come dici tu, curando altri interessi, anche l’ispirazione per tornare a leggere fa capolino da sola 🙂
Riposati e ricarica le batterie, non può che fare bene!
Il senso di colpa è sempre dietro l’angolo ogni volta che lascio indietro qualcosa a cui tengo. Questi periodi sono fisiologici. Ho imparato ad accettarli e ad attendere che passino (evitando di rimproverarmi). Li analizzo, cercando di capire cosa c’è dietro, cosa stanno cercando di dirmi. A volte solo un generale senso di stanchezza, altre impegni vari e cambiamenti importanti, ma qualche volta potrebbero anche essere il segnale che qualcosa non va con il progetto, che c’è bisogno di aggiustare il tiro ecc. Vedremo dove mi porterà questa fase. Grazie per essere passata Giulia e benvenuta sul blog! 🙂
A volte una pausa serve per riprendere con il botto. Ti aspettiamo! Torna quando sarai carica di idee
Grazie Sabri! Stavolta la vedo dura… No, non sto dicendo che scompaio dalla circolazione social, ma sicuramente scriverò meno di libri e forse solo due post al mese finché non passa 🙂
Ho iniziato anche io tempo fa Tempo di uccidere di Ennio Flaiano, ma poi ho smesso.
Ho avuto pure io il blocco del lettore, in un periodo non riuscivo a trovare qualcosa che potessi finire di leggere, leggevo qualche pagina e passavo ad altro. E alla fine ci scrissi un post su come vincerlo 😀
Anche tu disegni?
Prova a cambiare “viaggio”: guarda i viaggi letterari che hai trattato nel blog e leggine qualcuno che manca.
Pensa che quando guardo la mia libreria non provo più nemmeno tuffi al cuore 🙁
No, non disegno, cioè a casa ho il mio armamentario di matite e pennelli, ma mi sento incapace di farlo, così ci provo, ma il mio odioso critico interiore mi fa passare la voglia quasi subito.
Proverò a seguire il tuo consiglio 🙂