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Se segui Letture in Viaggio da un po’ conoscerai sicuramente la rubrica Oltre i confini dedicata alle viaggiatrici del passato, le cui vite per me sono fonte di grande ispirazione. Una cosa che però, ahimè, faccio di rado è leggere i libri scritti dalle viaggiatrici di oggi. È arrivato il momento di rimediare, o no?

Piccolo alfabeto per viaggiatori selvatici, il libro di Eleonora Sacco | Particolare della copertina su fondo colorato.

Quella che sto per presentarti è la creatrice del blog Pain de Route, punto di riferimento per i “viaggiatori selvatici”: Eleonora Sacco. Con il cuore rivolto a Est, il calore negli occhi e un sorriso contagioso, da cinque anni condivide online le sue esperienze in giro per il mondo, soprattutto in Caucaso, Russia e Asia centrale, spargendo a piene mani conoscenze acquisite nel corso di anni di studio e viaggi, e offrendo sempre nuovi spunti di riflessione.

Perciò quando è uscito il suo primo libro, a luglio 2020, l’ho agguantato e divorato sul finire di un’estate afosa e immobile, in cui per sfuggire ai confini improvvisamente stretti di una città tanto grande come quella in cui vivo ne ho esplorato i dintorni e mi sono immersa nello studio del mondo arabo medievale.

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Piccolo alfabeto per viaggiatori selvatici, pubblicato da Enrico Damiani Editore, è uno scrigno tascabile colmo di vite, volti e voci; il frutto di tanti viaggi fatti da Eleonora nel corso degli anni, da sola e in compagnia; una collezione di momenti memorabili e significativi raccolti all’interno di una struttura particolare e ben riuscita: a ogni ricordo corrisponde infatti una parola e le parole si susseguono in ordine alfabetico. Tra una storia e l’altra c’è anche un viaggio parallelo nell’etimologia di termini di uso comune e i consigli per viaggiare bene.

Perché è adesso che comincia il viaggio, il viaggio vero. Quello che ti porta da solo, come un’onda che ti accompagna dolcemente ma con forza costante, di cui devi fidarti — o di cui devi morire.

Piccolo alfabeto per viaggiatori selvatici, Eleonora sacco

Il risultato è una narrazione fluida che tocca molte corde e che di tanto in tanto si avventura nel reame della poesia, forse lo strumento più adatto per andare al nocciolo delle cose (in pieno spirito painderoutiano). Con questo libro Eleonora si riconferma l’osservatrice attenta, onesta ed empatica che molti di noi hanno imparato a conoscere e ad apprezzare. In ogni storia ho trovato qualcosa che mi ha incuriosita, emozionata o fatto riflettere (o tutte e tre le cose insieme).

Più bello del ritorno dal viaggio c’è solo un ritorno dentro il viaggio. — Eleonora Sacco, Piccolo alfabeto per viaggiatori selvatici Condividi il Tweet

Cosa resta di Piccolo alfabeto per viaggiatori selvatici una volta letto? Ti dirò cosa è rimasto a me: il desiderio di scoprire l’altro, di uscire da me stessa, saltare giù dalla poltrona e offrirmi alla vita con una sola incrollabile convinzione: che al di là delle differenze che sembrano dividerci e che in realtà ci arricchiscono, siamo tutti parte dello stesso grande Respiro. Ce lo suggerisce pure, a modo suo, l’etimologia.

Eleonora è vulcanica. Fra le tante cose che fa c’è anche il podcast Cemento, prodotto insieme ad Angelo Zinna e dedicato al nuovo Est. È inoltre vicepresidente dell’associazione culturale Viaggio da sola perché. Ti va di viaggiare con lei in questo periodo di stasi forzata? Se sì, allora dai un’occhiata a Poputchik, il calendario dei suoi nuovi tour virtuali.

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Allevatrice di unicorni e dirigente di una multinazionale di idee. Da grande vorrebbe diventare ambasciatrice di sorrisi e indossare solo abiti color turchese.