Storia di una biblioteca scoperta per caso.

Per una cacciatrice-scribacchina di librosità l’organizzazione è importante. Deve informarsi sulla preda e pianificare l’attacco. Le sue armi sono: macchina fotografica, taccuino, occhiali da sole (danno un tono), voglia di curiosare e piedi instancabili. La realtà è un’altra: da quando ho aperto il blog, le cose capitano senza che io abbia il tempo di organizzarle. Durante il nostro tour italico di fine estate, Pesaro è stata una tappa last minute scelta per la comodità (che affermazione terribile!). Non avevo idea di quello che avremmo visitato. Ma camminando per le vie del centro storico siamo capitati in via Mazza, davanti al portale bugnato di Palazzo Almerici, sede della Biblioteca e dei Musei Oliveriani. Secondo te cosa ho fatto? Che domande!

Pesaro, Biblioteca Oliveriana, ingresso

Sono entrata istigando L’Inglese a fare altrettanto. L’ingresso alla biblioteca sta sulla sinistra, nell’atrio colonnato, prima di raggiungere il cortile interno. Si sale di un piano, percorrendo una possente scalinata marmorea. Le pareti sono ricoperte di epigrafi e sculture di età romana, medievale e rinascimentale, appartenenti al Museo Archeologico Oliveriano, ospitato al pian terreno dell’edificio.

Accedendo a una saletta dov’è collocato il catalogo cartaceo, si entra nella sala Mosca, piccolo tripudio di librosità. Da qui due porte laterali conducono rispettivamente alla sala dello Zodiaco e alle sale di lettura (Olivieri, Passeri e Perticari). Queste ultime non erano accessibili, a causa dei lavori di consolidamento al secondo piano dell’edificio.

Pesaro, Biblioteca Oliveriana, epigrafi

Un bibliotecario è venuto in nostro soccorso (sant’uomo) per darci qualche informazione utile e ci ha mostrato la sala dello Zodiaco, una galleria dal soffitto affrescato e gli scaffali lignei addossati alle pareti. Qui è conservata una delle mappe nautiche più importanti al mondo. Non ci siamo soffermati a lungo né ho chiesto se si potessero scattare fotografie, perché c’erano delle persone intente a studiare (N.d.B. la sala dello zodiaco era stata temporaneamente adibita a sala di lettura).

Pesaro, Biblioteca Oliveriana, sala Olivieri

La biblioteca è nata grazie ad Annibale degli Abati Olivieri (1708-1789), il nobile pesarese che nel 1756 donò alla città la sua collezione libraria e archeologica, dando vita al primo nucleo di un patrimonio che in seguito si ampliò fino a contare circa 355.000 opere a stampa. A cavallo fra Ottocento e Novecento divenne un importante punto di riferimento culturale, luogo di incontro di note personalità italiane e straniere, e ricevette molte donazioni.

Pesaro, Biblioteca Oliveriana, sala Passeri

Oggi conta 2000 pergamene, 2040 manoscritti (13 dei quali miniati), 300.000 volumi, tra cui 356 incunaboli appartenenti per lo più al periodo 1471-1499. Il famoso Hypnerotomachia Poliphili, stampato a Venezia da Aldo Manuzio nel 1499, è uno di questi.

La pergamena n. 1940, situata nella sala dello Zodiaco, è fra i documenti cartografici più importanti al mondo: una grande carta nautica nota come “mappamondo di Pesaro”, realizzata tra il 1508 e il 1510, e il cui cartiglio riporta la scritta mundus novus.

Insieme ad altre due carte nautiche, cronologicamente precedenti e conservate al Museo Navale di Madrid e al Museo Estense di Modena, delinea, anche se in maniera non precisa, i territori dell’America centro-meridionale allora conosciuti e la parte settentrionale del Nuovo Mondo.

Fanno parte della collezione alcune migliaia di cinquecentine stampate da Girolamo Soncino e da altri noti tipografi pesaresi. Degna di nota è quella dell’Orlando Furioso e i Cinque canti risalente al 1556, di cui si conoscono solo altre due copie; una è conservata presso la Biblioteca Nazionale di Firenze e l’altra al British Museum di Londra.

Non è finita qui, perché la Biblioteca custodisce 803 disegni di provenienza marchigiana, emiliana e toscana, originariamente di proprietà del marchese Antaldo Antaldi. Tra i disegni presenti, ce n’è uno di Raffaello Sanzio raffigurante una figura acefala sul recto e una figura maschile nuda sul verso.

La Oliveriana ha anche opere moderne e contemporanee e riceve quelle pubblicate nel territorio provinciale. Ad essa è inoltre affidato il deposito dell’Archivio storico comunale della città, il cui patrimonio documentario va dal ‘400 al ‘900. Per una panoramica delle collezioni oliveriane, date un’occhiata al sito web della biblioteca.

Curiosità

  • Palazzo Almerici fu commissionato da Annibale degli Abbati Olivieri nel XVIII secolo, venduto alla famiglia Almerici, poi al conte Cesare Mamiani e infine all’amministrazione comunale della città che decise di farne la sede della Biblioteca e dei Musei Oliveriani, inaugurata nel 1892.
  • La sede originaria della biblioteca e del museo stava in un palazzo che l’Olivieri si era fatto costruire da Giannandrea Lazzarini, pittore e architetto pesarese, nell’attuale piazza Olivieri. Fu aperta agli studiosi nel 1793.
  • Gli affreschi della sala dello zodiaco sono stati realizzati da Carlo Paolucci (1738-1803) e raffigurano le dodici costellazioni dello zodiaco, le quattro stagioni, il sole e la luna rappresentati come Apollo e Diana, e i solstizi.
  • Le sale di lettura portano il nome di tre personaggi illustri legati alla città di Pesaro. Oltre alla sala dedicata all’Olivieri, c’è la sala Passeri, con il ritratto dell’erudita Giovan Battista Passeri (1694-1780), e la sala Perticari, dove è conservata parte della collezione libraria di Giulio Perticari (1779-1822), letterato e linguista, di cui lo scrittore francese Stendhal era un grande ammiratore.
  • Il museo archeologico è ospitato al pianterreno ed è costituto da tre sale. I reperti esposti sono circa 2600, fra questi quelli provenienti dalla Necropoli di Novilara e dal Luco Pesarese, ma anche monete, medaglie, bronzi greci, italici e romani, vasi campani, pietre incise, avori bizantini, medievali e moderni.

Risorse

Credit: lettureinviaggio

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2 commenti

Katia | Il Miraggio Consigli di Viaggio Arte Stori 20/10/2017 - 10:44 pm

Lo sai che ci dobbiamo ritornare insieme? Tu mi porti qui e io ti porto ai Musei Civici dove ci sono tutti quei libri che coprono la parete! 😉

Rispondi
Katy Poppins, seduta con in mano una tazza e un libro aperto davanti a lei
Caterina 22/10/2017 - 2:07 pm

Sì, bisogna tornarci. Anche perché mi sono persa le tre sale di lettura delle biblioteca che erano chiuse per lavori. E poi la foto con la parete librosa non me la posso perdere. 🙂

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