Sono sempre particolarmente emozionata quando visito una libreria indipendente, ma da Persephone Books è successo qualcosa che somiglia all’incontro fra due persone che pur non essendosi mai viste si riconoscono all’istante. Sanno, senza sapere come e perché. Il mio corpo lì dentro ha vibrato e il cuore si è lanciato in mille capriole.
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Se ne sta lì, tranquilla e tenace, all’angolo tra Janskerkhof e Minrebroederstraat, forte dei suoi 154 anni. È la libreria indipendente più vecchia di Utrecht: Boekhandel Bijleveld.
Prima di trasferirmi a Berlino ho trascorso due anni a Brighton. In nessun altro posto mi sono sentita tanto a casa come in questa cittadina dell’East Sussex. È piccola e accogliente, e invita a sviluppare “abitudini” (quelle belle, che ti fanno affezionare a una città invece di spingerti a scappare).
A fine agosto ho lasciato Berlino per tornare in Abruzzo, dalla mia famiglia. Un mordi e fuggi fatto di tappe intermedie e piccole esperienze librose dovute al caso.
Vivo a Berlino da due anni e l’unica cosa che riesco a leggere in tedesco sono gli albi illustrati per bambini (lo so, merito uno shame on you corale). Con l’inglese però me la cavo e, fortunatamente, le librerie adatte a chi non ha un buon rapporto con la lingua di Goethe sono molte.
Con oltre 20 librerie, 1500 abitanti e un festival annuale dedicato alla letteratura, Hay-on-Wye, il paese dei libri del Galles, fa parlare di sé da ormai 40 anni: era il 1 aprile 1977 quando il libraio Richard Booth la proclamò principato autonomo, diventando a sua volta re del nuovo stato.