A fine anno, guardandomi indietro, traccerò una linea immaginaria fra il prima e il dopo, fra quando eravamo in tre e quando siamo diventati quattro, fra quello che ho letto e scritto durante la gravidanza e quello che avrò letto e scritto successivamente, nei ritagli di tempo rubati al sonno con la destrezza di un’acrobata di lungo corso, saldamente aggrappata a tazze di caffè.
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