Quest’anno Berlino celebra i 250 anni dalla nascita di Alexander von Humboldt. Chi mi segue da un po’ forse sa del mio interesse per il grande scienziato, esploratore e naturalista tedesco, di cui tempo fa lessi la biografia. Volendo rendergli omaggio, sono andata a fargli visita in un piovoso pomeriggio di metà luglio1.
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Un alto muro sormontato da filo spinato cinge la prigione di Hohenschönhausen, fino al 1990 luogo di detenzione preventiva della Stasi, la polizia segreta della Germania Est.
Sally Bowles, l’aspirante attrice cantante di cabaret, è il più conosciuto, reso popolare nel 1972 da un celebre film con Liza Minelli. Di personaggi singolari in Goodbye to Berlin (Addio a Berlino, Adelphi, 2013)1 se ne incontrano altri. Nessuno, tuttavia, memorabile quanto lei.
A fine agosto ho lasciato Berlino per tornare in Abruzzo, dalla mia famiglia. Un mordi e fuggi fatto di tappe intermedie e piccole esperienze librose dovute al caso.
In un tiepido pomeriggio di aprile esco di casa diretta a Schöneberg. Occhiali da sole, reflex a tracolla, agenda in mano e in testa un piano: ripercorrere i luoghi di Berlino legati ai fratelli Grimm.
Vivo a Berlino da due anni e l’unica cosa che riesco a leggere in tedesco sono gli albi illustrati per bambini (lo so, merito uno shame on you corale). Con l’inglese però me la cavo e, fortunatamente, le librerie adatte a chi non ha un buon rapporto con la lingua di Goethe sono molte.
Vivevo a Berlino già da qualche mese quando ho visitato Bebelplatz per la prima volta. Situata nel quartiere Mitte, cuore della città , e affacciata sull’Unter den Linden, il lungo viale che va dalla Porta di Brandeburgo all’isola dei musei, è ormai una tappa obbligata per chi viene a trovarmi in città .