Sono sempre particolarmente emozionata quando visito una libreria indipendente, ma da Persephone Books è successo qualcosa che somiglia all’incontro fra due persone che pur non essendosi mai viste si riconoscono all’istante. Sanno, senza sapere come e perché. Il mio corpo lì dentro ha vibrato e il cuore si è lanciato in mille capriole.
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Qui trovi le storie di alcuni luoghi che ho visitato e i racconti dei miei viaggi letterari. Spero possano ispirare il tuo prossimo viaggio.

Ecco finalmente la seconda parte del mio viaggio letterario a Bath, dedicata ai luoghi di Persuasione e Northanger Abbey. Se non l’hai ancora fatto leggi Viaggio letterario a Bath sulle tracce di Jane Austen – prima parte.

Dopo il tè con Virginia Woolf e quello con le sorelle Brontë, non potevo non prenderne uno anche con Jane Austen. L’occasione si è presentata inaspettatamente a marzo, quando ho saputo che durante il nostro soggiorno in Inghilterra ci saremmo fermati a Bath per rivedere un amico di lunga data.

Sono stata assente dal blog, ma non da Letture in Viaggio. Le ultime quattro settimane le ho dedicate a un piccolo progetto: una serie di mini tour letterari a misura di Instagram stories ispirati dai libri letti e dai luoghi visitati. Questo mese ho scelto Effi Briest dello scrittore tedesco Theodor Fontane, ambientato in parte a Berlino.

Ho visitato Lubecca nel luglio 2019 a distanza di pochi mesi dalla lettura de I Buddenbrook. Da allora è passato del tempo e i ponti sono crollati travolti da una piena. Forse non è un buon momento per parlare di luoghi, ma raccontare questo viaggio letterario mi ha regalato spensieratezza e una maggiore conoscenza della città. L’ho studiata, assorbita, fatta mia.

L’elegante facciata bianca incastrata tra due edifici di mattoni rossi impone la sua presenza in modo discreto e aggraziato, su una strada in pendenza che si allunga fino al fiume Trave.

Ieri Berlino ha celebrato il trentennale della caduta del muro. Ho girato per la città affidandomi al caso e ne è venuto fuori un mini tour quasi sensato. Non avevo un’idea precisa di cosa fare, ma sapevo che sarei andata alla porta di Brandeburgo per vedere l’installazione temporanea di Patrick Shearn, Visions in Motion.