Fa sempre un po’ male amare profondamente qualcosa che spesso non viene compreso a causa di pregiudizi e cliché che condizionano lo sguardo. Diario persiano. Viaggio sentimentale in Iran di Anna Vanzan (1955-2020), iranista, islamista e traduttrice, che alla diffusione della cultura persiana in Italia ha dedicato la vita, è un tuffo nel cuore di un paese spesso percepito in modo negativo.

Copertina libro Diario persiano di Anna Vanzan.

Questo libro non è il tentativo di sfatare dei luoghi comuni, ma un taccuino di viaggio, che inizia con la caotica e sorprendente Tehran e termina con l’imperdibile Esfahan. In mezzo ci sono Kashan e la quiete dei deserti, gli antichi templi zoroastriani, Kerman, Shiraz e la città di Bushehr nel Golfo Persico. Un itinerario che potrebbe servire da spunto per chi, come me, sogna di visitare l’Iran.

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Attraverso i principali monumenti incontrati l’autrice ripercorre la storia iraniana e il susseguirsi delle dinastie che hanno regnato sul paese. Le fortezze, le case, i palazzi, le moschee, le tombe, i mausolei, i ponti, i giardini e i bazar sono presentati con dovizia di particolari. Molti di questi luoghi testimoniano una caratteristica ancora viva della civiltà iraniana: la capacità di appropriarsi di stimoli e spunti culturali esterni e adattarli alle proprie esigenze con risultati originali

Immancabile l’incursione nel mondo delle donne, che Anna Vanzan conosceva bene perché si è occupata anche di femminismo islamico dando alle stampe Le donne di Allah, Viaggio tra i femminismi islamici e Primavere rosa. Rivoluzioni e donne in Medio Oriente, per raccontare com’è cambiato dai tempi della guerra con l’Iraq (1980-88), e in quello delle nuove generazioni, creatrici di una cultura “raffinata e cosmopolita“, in una società divisa fra la diffidenza nei confronti dell’Occidente e l’impossibilità di restare impermeabile alla sua influenza.

Presentare la civiltà dell’Iran preislamico significa soprattutto sottolineare la grande continuità culturale che ha caratterizzato questo paese, ancora oggi diviso in numerose etnie (azeri, baluci, arabi, curdi e altri), parlante diverse lingue (il persiano è la lingua madre soltanto di una minoranza) e professante svariate religioni, visto che accanto alla maggioranza sciita convivono anche sunniti, ebrei, armeni e cristiani. Ma, più ancora, significa illustrare le ragioni per cui oggi gli iraniani si sentono comunque tutti eredi di Ciro e profondamente “iraniani”: vale a dire, secondo l’accezione originale del termine, “nobili”, “buoni”.

Diario persiano, anna vanzan

Ricco di descrizioni e riferimenti alla storia e alla cultura iraniane, Diario persiano è un utile punto di partenza per iniziare a scoprire e a capire il paese. Mi è parso però che la dimensione emotiva del viaggio sia quasi assente, persa nel mare di informazioni contenute in poco meno di 200 pagine (durante la lettura mi sono chiesta spesso se stessi effettivamente leggendo un taccuino di viaggio). Tu l’hai letto? Come ti è sembrato? Ti aspetto nei commenti!

→ Acquista Diario persiano. Viaggio sentimentale in Iran, Anna Vanzan, Il Mulino, 2017, pp. 186, € 15.00

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Allevatrice di unicorni e dirigente di una multinazionale di idee. Da grande vorrebbe diventare ambasciatrice di sorrisi e indossare solo abiti color turchese.