“E allora il passato ha iniziato a conquistare il mondo…”

Che rapporto hai con il passato? E quale epoca sceglieresti se potessi vivere in un periodo diverso da quello attuale? Immagina di poter “aprire una finestra nel tempo”, di rintanarti in un cronorifugio. Nel romanzo di Georgi Gospodinov a beneficiare di questi cronorifugi sono inizialmente coloro che hanno perso la memoria.

Se per una persona sana il passato è qualcosa da cui si può tornare indietro, per le persone malate di Alzheimer o demenza senile è l’unica dimensione esistenziale possibile e coincide con il presente. È quindi necessario “creare uno spazio in sincronia con il loro tempo interiore”.

Nasce così, in Svizzera, la prima clinica del passato. A fondarla è Gaustìn, lo psichiatra gerontologo protagonista del libro. Un personaggio eccentrico e scivoloso, che si muove con disinvoltura da un decennio all’altro. Un momento c’è, il momento dopo è scomparso in qualche piega della storia.

La foto di rito dove ti mostro la copertina del libro. Questa volta Cronorifugio di Georgi Gospodinov.
Questa copia di Cronorifugio (Voland, 2021, traduzione di Giuseppe Dell’Agata) l’ho presa in biblioteca. Dopo averlo letto mi sono ripromessa di comprarlo. Vorrei averlo in libreria. Mi è piaciuto molto.

Per l’autore è una sorta di amico invisibile, ma più reale di lui; è un alter ego nato dal desiderio di essere altro, altrove. Gaustìn prevede che in futuro sempre più persone vorranno perdere la memoria e rifugiarsi nel passato:

E credimi, un giorno, molto presto, molti cominceranno a scendere nel passato da soli, a “perdere” la memoria di propria volontà. Si profila un tempo in cui sempre più persone vorranno nascondersi nella loro grotta e tornare indietro. E non da una bella situazione, in ogni caso. Dobbiamo essere pronti con rifugi antiaerei del passato. Chiamali pure, se vuoi, “cronorifugi”.

Cronorifugio, Georgi Gospodinov

La sua previsione si rivela corretta. Il passato si trasforma presto in un virus che contagia le persone come in una pandemia. E così, mentre nuove cliniche del passato vengono aperte, i paesi europei indicono un referendum per scegliere a quale periodo della propria storia nazionale tornare. L’obiettivo finale è creare un passato europeo unificato.

Il tempo dell’amore e il tempo dell’odio

L’Europa, che pensava di “aver raggiunto una piena resistenza contro determinate ossessioni, follie nazionaliste e cose simili”, è la prima a cadere. Del resto, scrive Gospodinov, i popoli e le patrie non cercano la felicità, perché la felicità non è solo impossibile ma anche insopportabile:

La felicità? La felicità si deteriora come il latte al sole, come una mosca d’inverno e un croco in una precoce primavera. La sua schiena è fragile come quella di una libellula. Non è la pietra angolare sulla quale costruire una chiesa o un paese. La felicità non entra nei manuali di storia (c’entrano le battaglie, le stragi, i tradimenti e i sanguinosi assassinii di qualche arciduca), e non entra nemmeno nelle cronache e negli annali. La felicità è solo nei sillabari e nei manuali di conversazione in una lingua straniera, e di quelli per principianti. Forse perché è più facile dal punto di vista grammaticale, il verbo è al presente. Solo là tutti sono felici, il sole splende, i fiori profumano, andiamo al mare, torniamo da una gita, scusi, dov’è un buon ristorante nei dintorni… Con la felicità non si forgiano spade, il materiale è leggero, fragile. E con lei non si fanno grandi romanzi, né canti, né epica. Là non ci sono le tre catene di schiavi, Troie assediate, tradimenti, né Orlando che sanguina su una vetta con la spada spezzata e il corno rotto, e neanche il decrepito Beowulf ferito a morte… Non puoi radunare un’armata sotto i labari della felicità…

Cronorifugio, Georgi Gospodinov

Cronorifugio è una riflessione sul tempo, sul nostro rapporto con il passato e la memoria, sul destino dell’Europa e dei popoli. È attraversato dalla nostalgia, velato di malinconia, rischiarato dall’ironia e cosparso di satira. Si regge sull’equilibrio perfetto di questi quattro elementi. È un romanzo che sconfina nel territorio del memoir e del saggio, quindi difficile da inquadrare, ma è anche in questa elusività che sta il suo fascino (è sfuggente come Gaustìn).

Il tempo non si annida nello straordinario, ma cerca un posto silenzioso e tranquillo. Se scopriamo tracce di un altro tempo, sarà in un qualche pomeriggio insignificante. Un pomeriggio in cui non è accaduto nulla di particolare, nulla se non la vita stessa…

Cronorifugio, Georgi Gospodinov

L’autore

Georgi Gospodinov è uno scrittore e poeta bulgaro nato a Jambol nel 1968. Con Cronorifugio ha vinto il Premio Strega Europeo nel 2021 e l’International Booker prize nel 2023. I suoi libri in Italia sono pubblicati dalla casa editrice Voland e tradotti da Giuseppe Dell’Agata. Qui puoi ascoltarlo insieme a Kapka Kassabova sul palco del festival letterario Bibliotipia 2022 organizzato dalla fondazione Jan Michalski.

Appunti per un viaggio letterario a Sofia

In Cronorifugio compaiono città come New York (dove nel 2017 è iniziata la scrittura del romanzo), Zurigo (dove nasce la prima clinica del passato) e Sofia (dove l’autore si reca a un certo punto del libro). Camminando per Sofia, Gospodinov menziona dei luoghi che mi sono segnata:

  • il Palazzo Nazionale della Cultura (NDK), un edificio multifunzionale inaugurato nel 1981 e situato alla fine del viale Vitosha;
  • il boulevard Knyaz Aleksandar Dondukov è oggi un’importante arteria cittadina, ma in passato non era altro che una strada fangosa; nel 1901 ha accolto una delle prime linee di tram della città;
  • il Giardino di Boris (Borisova Gradina), il parco più grande e noto della città, ricco di attrazioni e monumenti;
  • il Giardino dei dottori, situato vicino alla Biblioteca nazionale dei Santi Cirillo e Metodio e chiamato così per via del monumento al suo interno eretto in ricordo del personale medico caduto durante la guerra di liberazione russo-turca del 1877-1878;
  • il Bagno Centrale: qui credo che l’autore si riferisse all’edificio dei Bagni Minerali Centrali, testimonianza dell’epoca in cui Sofia era un’importante città termale. Costruito nel XX secolo e attivo fino agli anni ’80, ospita il Museo regionale della storia di Sofia;
  • la Galleria nazionale sta all’interno del Palazzo reale e “possiede oltre 41.000 opere di pittura, scultura, grafica, arte decorativa e contemporanea, la più ricca collezione di arte cristiana nelle terre bulgare (secoli IV-XIX), alcune delle migliori realizzazioni dei maestri bulgari dal Rinascimento ai giorni nostri, esempi di arte europea (XV-XX secolo) e opere uniche provenienti da Asia, Africa e America”. (Fonte: Wikipedia)
  • Il Museo Nazionale Archeologico, inagurato nel 1905 e ospitato nella più grande e antica moschea ottomana della città;
  • la Casa del Partito, cioè l’ex sede del partito comunista di Sofia, un edificio costruito negli anni ’50 e scampato alla distruzione dopo il crollo del socialismo;
  • la Chiesa dei Sette santi è una chiesa ortodossa nata nel XVI secolo come moschea (chiamata Moschea nera, per il suo minareto in granito nero);
  • la Graf Ignatiev, una strada al centro della città su cui si affacciano esercizi commerciali e monumenti importanti, come Slaveikov Square, dove c’è una scultura che rappresenta gli scrittori Pencho e Petko Slaveikovs, padre e figlio, seduti su una panchina;
  • la Residenza di Bojana: credo che l’autore di riferisse al più grande complesso alberghiero governativo della Bulgaria. Digitando questa chiave di ricerca sul browser ho però scoperto un’altro posto che visiterei volentieri: la chiesa di Bojana, una piccola chiesa medievale famosa per i suoi affreschi, iniziata nel X secolo e completata nel XIV secolo.

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3 commenti

ilmestieredileggereblog 24/05/2025 - 11:43 pm

Un romanzo che ho molto apprezzato!

Rispondi
Katy Poppins, seduta con in mano una tazza e un libro aperto davanti a lei
Caterina 25/05/2025 - 10:03 am

Ciao Pina, Gospodinov è stato davvero una bella scoperta. Era da diverso tempo che volevo leggere qualcosa di suo. Ho visto che Voland ha da poco pubblicato Il giardiniere e la morte, tu l’hai letto? Mi ispira molto.

Rispondi
ilmestieredileggereblog 25/05/2025 - 10:29 am

Ciao, quello nuovo non l’ho ancora letto ma lo farò senz’altro perché, come ti dicevo, ho apprezzato molto il suo stile e la sua capacità di creare una proiezione sul futuro.

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