TEMPO DI LETTURA: 2 MINUTI

Preferirei si trattasse di un blocco per gli appunti oppure di un blocco per gli schizzi. E invece si tratta di un altro blocco, quello più temuto dagli amanti dei libri.

A gennaio ero carica. Ho iniziato Tempo di uccidere di Ennio Flaiano il giorno del mio compleanno (forse pensavo a qualcosa del tipo: chi legge il primo dell’anno…). Il mese dopo qualcosa è andato storto.

La stanchezza si è insinuata nelle mie giornate in modo graduale. Ora mi sento come lo strascico sporco e sgualcito di un vestito da sposa a fine festa. Leggere è diventato faticoso. Concentrazione, addio!

Ho continuato alcune letture per non lasciarle a metà, ma senza entusiasmo. Concluso il post su Freya Stark, silenzio. Quand’è così, preferisco non forzare la mano.

L’unico “rimedio” che applico a casi come questo è distrarmi, dedicarmi ad altro, assentarmi. Ottime le attività manuali: cucina, lavori creativi, disegno. Migliori quelle che coinvolgono tutto il corpo e/o ci spingono a socializzare (una ventata d’aria fresca) e a uscire dalla comfort zone.

Niente di nuovo su questo fronte. Di solito mi accade a ridosso e durante un grande cambiamento oppure dopo un’abbuffata scriteriata di libri (sì, perché ci si può abbuffare, ma bisogna saperlo fare. Un po’ come dopo una serata di bevute: se mischi alcolici a caso il giorno dopo sono guai).

Non riuscirei a risolvere l’impasse nemmeno con un libro meraviglioso e/o coinvolgente. Curare il “blocco del lettore” con i libri è come buttarsi tra le braccia di un altro amante subito dopo una delusione sentimentale. Il “chiodo scaccia chiodo” non fa per me.

Sia chiaro: non vivo questo blocco come un problema. In realtà non mi importa. Prima o poi passerà. A risentirne sarà il blog e di questo mi dispiace. L’unico libro che sono riuscita a finire, Donne che corrono coi lupi, purtroppo non è il genere che tratto su Letture in Viaggio.

C’è però un lato positivo: grazie al blocco del lettore ho superato in parte quello dello “scrittore” visto che sto buttando giù questo post. Anche scrivere mi riesce difficile ultimamente. Ho l’impressione di non aver nulla da dire e sono stanca delle mie stesse parole (o delle parole in generale).

P.S. Sai che libro mi consiglia The Novel Cure contro la stanchezza? The Friday Night Knitting Club di Kate Jacobs (Le amiche del venerdì sera, edizioni Piemme). Lo hai letto?

Stanchevolmente tua
Katy Poppins + Ombrello assonnato

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Allevatrice di unicorni e dirigente di una multinazionale di idee. Da grande vorrebbe diventare ambasciatrice di sorrisi e indossare solo abiti color turchese.