Non credevo l’avrei mai usato. Poi il mese scorso, dopo molte occhiate diffidenti l’ho portato con me a Praga. In fondo che motivo c’era di comprarne un altro solo perché non amo i loghi stampati sulle cose che indosso?

Uno zaino è sempre utile e a caval donato non si guarda in bocca, anche se a regalartelo è stata l’azienda per la quale hai lavorato. Blu, questo il suo nome, mi ha pazientemente accompagnata per le strade della città. Insieme abbiamo visitato la biblioteca del monastero di Strahov, i cui scaffali colmi di libri hanno lo stesso fascino di quelli del Clementinum.

Monastero di Strahov: un po’ di storia

Il monastero è situato nel distretto di Strahov, su un’altura, a ovest della collina di Petřín. Lo Strahovský klášter, fondato nel 1143 da Jindrich Zdík (1083-1150), vescovo di Olomouc, appartiene ai canonici regolari premostratensi, l’ordine religioso fondato da san Norberto di Xanten all’inizio del XII secolo.

La storia è di quelle travagliate, perché danneggiato e ricostruito più volte, cosicché l’originario stile romanico ha subito una serie di cambiamenti sostanziali nel corso del tempo.

Praga, biblioteca del Monastero di Strahov: una delle sale romaniche intorno al chiostro

Del complesso si possono visitare la chiesa dell’Assunzione della Vergine Maria (1743-1752), la pinacoteca di Strahov e la biblioteca, costituita dalla Sala Teologica e dalla Sala Filosofica.

L’ala che accoglie la pinacoteca, situata al primo piano, è quella del convento, con i due refettori, il chiostro, le sale romaniche e la sala capitolare. Vuoi un po’ di date? Queste, a grandi linee, le principali:

Costruzione, saccheggio e declino

Dopo il suo pellegrinaggio in Terra Santa, nel 1138, il vescovo di Olomouc decise di costruire a Praga un monastero dei canonici regolari, ottenendo l’appoggio del vescovo della città e del duca di Boemia:

  • 1143 — i premostratensi si stabiliscono a Strahov; inizia la costruzione del monastero
  • 1182 — gli edifici del monastero sono quasi completati
  • 1258 — incendio e successiva ricostruzione in stile romanico
  • 1278 — il monastero viene saccheggiato per la prima volta
  • 1306 — il monastero viene saccheggiato per la seconda volta
  • 1420 — il monastero viene saccheggiato dagli ussiti; abbandono e declino per 150 anni
Praga, biblioteca del Monastero di Strahov: chiostro

Nuova fioritura, saccheggio e ricostruzione

Nel XVI secolo iniziò un periodo fiorente, interrotto, verso la fine della Guerra dei Trent’anni, dal saccheggio compiuto dall’esercito svedese:

  • 1586 — elezione dell’abate Jan Lohelius; inizio di un periodo fiorente che continua con il successore Kašpar Questenberg. Ricostruzione della chiesa, aggiunta di nuovi giardini e laboratori, completamento della prelatura, erezione dell’ospedale di Santa Elisabetta, del birrificio e del Collegio di San Norberto
  • 1627 — traslazione dal Magdeburgo delle reliquie di San Norberto, fondatore dell’ordine
  • 1648 — saccheggio da parte delle truppe dell’Impero svedese
Praga, biblioteca del Monastero di Strahov: statua

Sala Teologica, bombardamento e ricostruzione

Dopo il saccheggio fu avviata la ricostruzione degli edifici danneggiati, che proseguì nei secoli successivi fino all’assedio di Praga, quando i francesi bombardarono la città. Il monastero venne quindi ricostruito in stile barocco:

  • 1670 — elezione dell’abate Jeroným Hirnheim
  • 1679 — completamento della Sala Teologica
  • 1742 — bombardamento da parte delle truppe francesi
Praga, biblioteca del Monastero di Strahov: particolare del soffitto dipinto del refettorio d'estate

Sala Filosofica, ricerche archeologiche, ricostruzione

Al bombardamento seguirono ancora una volta lavori di ricostruzione. Da allora, però, il monastero è rimasto così com’è oggi. Durante il regime comunista la sua attività fu sospesa e iniziarono approfondite ricerche archeologiche. Parte della struttura romanica venne accuratamente restaurata. Non sono ancora terminati i lavori di ricostruzione iniziati nei primi anni ‘90.

  • 1779 — elezione dell’abate Václav Mayer
  • 1794 — completamento della Sala Filosofica
  • 1989 — restituzione del monastero ai premostratensi

Biblioteca di Strahov

La biblioteca è costituita da due sale adiacenti, precedute da un corridoio che le collega. Quest’ultimo ospita un gabinetto delle curiosità — una collezione di scienze naturali —, un’esposizione di volumi di medicina, metallurgia, alchimia e diritto e facsimili di codici miniati.

Praga, biblioteca del Monastero di Strahov: ingresso

Il primo nucleo di libri risale alla fondazione del monastero. Saccheggiata nel corso dei secoli, la biblioteca oggi custodisce circa 200.000 volumi, 1.500 incunaboli e 3000 manoscritti. I libri sono conservati nelle sale e in altri depositi, i manoscritti in sale speciali.

La Sala Teologica fu il primo posto appositamente creato per ospitare i volumi raccolti dopo la Pace di Westfalia; la Sala Filosofica si rese più tardi necessaria con l’ampliamento della collezione.

Praga, biblioteca del Monastero di Strahov: corridoio che collega le sale

Nell’ultima parte del XIX e del XX secolo ci si concentrò sulla catalogazione del patrimonio librario. In questo periodo la biblioteca divenne molto famosa nei circoli culturali europei e ricevette visite importanti, tra cui quella di Maria Luisa Bonaparte.

Con la confisca da parte del regime comunista, negli anni ‘50 del secolo scorso, la biblioteca diventò parte del Museo Nazionale di Letteratura, mentre gli archivi monastici, le opere d’arte e le collezioni musicali furono disperse tra altre istituzioni. Dopo il 1989, l’abbazia e i suoi beni vennero restituiti all’ordine religioso.

Praga, biblioteca del Monastero di Strahov: corridoio che collega le sale

Questa famosa biblioteca è stata protagonista di alcuni film. Books and Freckles tempo fa mi ha fatto notare che in una delle due sale è stata filmata la prima puntata della serie TV della BBC The Musketeers; così ho cercato altre informazioni in merito e scoperto, grazie al blog A Praga con Alberto, che la Sala Filosofica è apparsa in film come Casino Royale, Amata Immortale e Dungeon and Dragons; la Sala Teologica in Omen 666 il presagio, Un principe tutto mio e La leggenda degli uomini straordinari. Entrambe le sale sono comparse in From Hell — La vera storia di Jack lo squartatore.

La Sala Filosofica

Praga, biblioteca del Monastero di Strahov: Sala Filosofica

Visto l’ampliamento considerevole del patrimonio librario tra XVIII e XIX secolo, l’abate Václav Mayer decise di dotare la biblioteca di un’altra sala, che sorse dove prima c’era un granaio. Lo stile non è barocco, ma classicista ed è lunga 32 metri, ampia 22 e alta 14 metri.

La decorazione del soffitto, realizzata da Anton Maulbertsch nel 1794, ha come tema principale “Il progresso intellettuale dell’uomo”. Qui i personaggi dell’Antico e Nuovo Testamento si alternano ad Alessandro Magno, ai filosofi greci, ai santi boemi e ai Padri della Chiesa. I suoi 42.000 volumi includono discipline come la filosofia, l’astronomia, la matematica, la storia e la filologia.

La Sala Teologica

Praga, biblioteca del Monastero di Strahov: Sala Teologica, statua di San Giovanni Battista

Contiene più di 18.ooo volumi di argomento teologico. La progettò un architetto praghese di origini italiane: Giovanni Domenico Orsi (16341679).

I libri sono disposti verticalmente secondo l’uso barocco. E c’è anche un rudimentale sistema di catalogazione: i cartigli lignei dorati e intagliati sopra le mensole riportano il tipo di letteratura a cui i volumi appartengono.

Cento anni dopo la costruzione fu estesa e affrescata dal monaco pittore Siard Nosecký, che per la decorazione si ispirò anche alle idee dell’abate fondatore della sala, Hirnhaim, il quale nei suoi scritti aveva opposto alla comprensione razionalistica del mondo e della verità l’umile pietà.

Sul lato destro della sala c’è una statua lignea di San Giovanni Evangelista, che regge un piccolo libro da viaggio con legatura a borsetta1 (Das Beutelbuch o Gürtelbuch in tedesco, Girdle-book in inglese). Sul lato sinistro, invece, c’è uno scrittoio girevole del 1678; in mezzo dei globi astronomici e terrestri. Negli anni ‘90 fu restaurata e il parquet della stanza, risalente al secolo scorso, rimpiazzato con una copia più fedele a quello originario barocco.

Info utili

Nella biblioteca di Strahov la visita è libera. Se si desidera la guida, si prenota in anticipo e si paga. Io non l’ho fatto, perché non mi ero organizzata in tempo. Con la guida si può entrare almeno nella sala filosofica; in quella teologica non lo so, ma credo non sia più possibile2.

Con 50 CZK in più sul prezzo intero del biglietto (120 CZK), riceverete un adesivo giallo da attaccare sul braccio o da qualche altra parte purché visibile. Grazie al bollino il personale saprà che hai il permesso di fare fotografie. Le informazioni con la storia delle sale, in tutte le lingue, sono riportate nelle schede distribuite ai visitatori.

Monastero di Strahov (Strahovský klášter), Strahovské nádvoří 1/132, Praha 1 – Hradčany, 118 00 | Tel. +420 233 107 704

Vista dall’alto

Praga, biblioteca del monastero di Strahov: panorama

Io e Blu siamo diventati inseparabili. D’altra parte questo è il tempo degli zaini impregnati di meraviglia, delle scarpe consumate e dei piedi dolenti. Ombrello geloso? No, non sembra curarsene troppo, perché a lui riservo i voli immaginari fra le pagine dei libri, che sono tanti.

L’unica parte del viaggio non gradita da Blu è stata quella passata al chiuso di un armadietto della pinacoteca, che val bene una visita. Il biglietto di 120 CZK è da fare a parte. Le foto sono vietate e le opere in mostra splendide: un’importante collezione di dipinti che va dal XIV al XIX secolo.

Dall’altura su cui si trova, il monastero domina la città. Io sono scesa dal lato degli orti, in una calda giornata di sole settembrina, e dopo aver scattato qualche foto al panorama mi sono ritrovata al punto di partenza, in via Nerudova, dove alloggiavamo.

Immagini: lettureinviaggio

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  1. Libri di piccolo formato dalla legatura particolare: la stoffa di quest’ultima terminava in una lunga striscia utilizzata per annodare il libro alla cintura e portarlo come una borsa..[]
  2. In passato si poteva visitare l’interno della sala, poi ci si rese conto che i livelli di umidità troppo alti avrebbero potuto danneggiare gli affreschi e i libri.[]

Allevatrice di unicorni e dirigente di una multinazionale di idee. Da grande vorrebbe diventare ambasciatrice di sorrisi e indossare solo abiti color turchese.